Table of Contents Table of Contents
Previous Page  175 / 300 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 175 / 300 Next Page
Page Background

I regni di Carlo Emanuele III e di Vittorio Amedeo III

463

Principe ereditario ed Emanuele Filiberto. E poichè quest'ultimo di

soli 4 anni, dopo tre mesi seguì, la madre nel sepolcro,

il

Re, cui

sembrava mal ferma l a successione, decise di passare a terze nozze.

Scelse una P rincipessa della Casa Lorenese, Elisabetta Teresa, sorella

del Duca Francesco, e questo matrimonio parve calmare i risenti–

menti, che la repentina guerra del 1735 aveva destato a Vienna. Cele–

brati a Luneville gli sponsali per procura (11 ottobre 1737), il Re

andò incont ro alla sposa a Pontebelvino.

Tra i festeggiamenti fatti a Torino in qu ella occasione, ricord e–

remo che

il

padre Zucchi, Olivetano, dopo di aver improvvisato a

Corte su vari argomenti dati dal giovane Duca di Savoia, cantò con

grande concorso di gente nella Chiesa del Carmine, accompagnandosi

col violino (1). Elisabetta morì alla Venaria

il

3 luglio 1741 di parto,

nella ancor fresca età di 29 anni.

4. -

La pace di Vienna non poteva esser durevole: troppi desideri

aveva lasciati insoddisfatti. Lo comprese Carlo Emanuele ed inten–

sificò l'educazione militare del paese, per esser pronto a qualsia si

even ienza.

Si avvicinava il giorno in cui doveva fatalmente app licarsi la

Prammatica sanzione,

cui, egli .solo, tra

i

Principi europei, si era op–

posto, e ciò poteva costituire per lui un pericolo non lieve. Si dette

allora ad attuare provvedimenti di indole militare, che fanno fede

della sua alacrità e del suo spirito di previdenza e di accortezza.

Furono allora aperte le Scuole reali d'artiglieria e 1'Istituto degli

It:lgegneri topografici, dal corpo dei quali venivano scelti gli ufficiali

di Stato Maggiore; accrebbe il numero delle fonderi e dei cannoni e

qu ello delle fabbri che di polvere.

Condusse a compimento l'opera di fortificazione del regno, inco-

o

minciata da l padre, e così in breve furono a llestiti ed armati i fort i

di Exilles, di Fenestrelle, della Brunetta, di Demonte, Cuneo, Montal–

bano, Tortona, Serravalle e Alessandria. Emanò savie dispo sizioni,

intese a regolare il servizio militare in tempo di pace e in caso di

(l) A Corte av eva improvvisato su questi tr e ar gomenti:

Se sia più uuulecole

la fortezza nel combattere

o

la fortezza nel soffr ire; se in Alessandro av essero pre–

clominio

i

vizi

o

le virtù ; la teoria dei colori .

Anche in Chiesa improvvisò su :

Come Dio sia uno e trino; come si giunga a poetare all'improvviso ; come si viva

senza cibo n èbevanda.

In quest'ultimo argomento faceva allusione ad una mon aca

di Santa Chiara di Chieri, certa Zappata di Poirino, la quale da molto tempo non

prendeva nè cibo nè bevanda a ll' infuori del pane eucarist ico.