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Capitolo VlI.

artiglierie. Ciò nondimeno stette

il

Generale piemontese impavido

coi suoi ad aspettare l'ass alto.

Il Belle-Isle,

il

19 luglio, divise i suoi 29 battaglioni in tre colonne:

la prima, guidata dal Maresciallo Mailly, doveva as salire, per la valle

della Dora, il piano dell'Assietta; la seconda, ossia la colonna cen–

trale capitanata dal Belle-Isle, aveva per obbiettivo la Te sta del

colle; la terza, condott a dal Generale De-Villemur, risal endo la valle

d èl

Chison e, aveva l' ordine di marciare contro il Gran Serin, con

l'intento di aggirare il nemi co e tagliargli la ritirata.

Il Cont e di Bri cherasio oppose al De Mailly i battaglioni For–

gatsck e De Mayer, contro il Belle-Isle una colonna ai comandi del

Colloredo, sott o i cui ordini stavano gli ufficiali Alciati, Martinengo

e Novarina di S. Sebastia no, e cont ro il Villemur si recò lui stes so.

Il Comanda nte francese a fine di dar tempo alla colonna di Vil–

lemur di esser pronta all'aggiramento, non iniziò la battaglia, che

vers o le 2 e mezzo del pomeriggio. E subito due colonne formidabili

si avanzano vers o il colle.

I nostri attendono a piè fermo il nemico, e quando que sto ar–

riva alla portata dei fucili, cominciano un- fuoco micidiale che ne

falcia le file. Intanto la colonna

del

Belle-Isle s'impegna anch 'essa

a fondo, sostenuta dall'artiglieria, e con :un assalto alla baionetta

giunge alle trincee piemontesi. Due Generali, D'Arnault e Audelot sono

alla testa con numero si ufficiali, che gar eggiano d'ardore, mentre i

soldati, armati di piccozze, si affannano a smuovere le pietre per

aprire un varco alle milizie incalzanti.

I Piemontesi resistono 'in falange ser rat a e lottano e si battono

in ogni modo , fin coi calci dei fucili e coi sassi.

L'Alciati , il Martinengo, il Di San Sebast iano fanno prodigi di

valore; chiamano a ra ccolt a le schiere, mentre le trincee si sfasciano

sott o l'impeto dei nemici. 'I'erribile e micidiale si fa la mischia; ma

i forti Piemontesi non cedono un palmo di terreno.

Il Belle-Isle, che contemplava il sanguinoso spettacolo da un 'al–

tura, ra vvisa il pericolo che sovrasta ai suoi e corre ad incitarli fra

le prime file. Già un alfiere francese pianta lo stendardo dai gigli

d'oro sopra un bast ione conquista to, quasi segno di vittoria ;

ma

gliene in coglie male , chè un prode soldato, Giambattista Ellena della

Chiusa di P esio gli trapassa con un colpo di baionetta il braccio,

nel tempo st ess o 'che Domenico Adami di Cortanze Cervere, stende

a terra con una palla al petto l'ardito alfiere. Raccoglie lo stendardo

caduto un ufficiale,

.ma

anche que sti eroicamente muore, e cadono