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Capitolo VIl .

Ducato di Parma e Piacenza a Don F ilippo e la Toscana ai Lorenesi ;

Mantova alla Repubblica di Venezia; Oneglia e Savona

ti.

Genova.

Il dise gno francese fu argomento di carteggi e di una discussione

verbale avvenuta a Rivoli fra il rappresentante piemo ntese, Conte

Bogino e

il

Millebois, figlio, incaricato della Corte di Francia : ma

non si approd ò a nessuna conclusione.

Mentre pendevano queste t rattative, Maria Teresa, cui la diplo–

maz ia inglese faceva rimprovero d i ma ncare ai patti stabiliti con lo

Stato di Savoia, concludeva a Dr esda un trattato di pace con Fede–

rico II , per aver modo di spedir soldati e artiglierie in Italia e ten er

fede, meglio che non ave sse fatto ne l passato, alle vecch ie promesse,

e riusciva a rinsaldar ne ll'animo de l P rincipe piemontese la fiducia

scos sa dagli ultimi avvenimenti. La Spagna alla sua volta si ostinava

a non voler fare concessione di sorta alle aspirazioni e ai diritti

di Carlo Emanuele sulla Lombardia.

Era dunque necessità prendere u na risoluzione rispondente agli

interessi supremi della Nazione, e Carlo la prese.

Ma prima di rompere ogni trattativa con la Francia e scoprire

le proprie intenzioni, 'occorreva, se condo

i"

consigli del Bogino, pre–

parare e attuare prontamente un piano militare, che riuscisse a sal–

vare la fortezza di Alessandria, ridotta agli estremi, per quanto eroi–

camente difesa dal Marche se lsnardi di Caraglio, figlio de ll'eroico

difensore di Nizza .

E così fu. Un corpo di miliz ie piemontesi, con audace colpo

di mano, irrompe in Asti, e fa prigioniera la guarnigione francese,

forte di 5380 uomini; eppoi senza indugio, muove verso Alessandria

e se nza trovare resistenza, penetra nella Cittadella (1).

Gli effetti della presa d'Asti e della liberazione di Alessandria

furono assai superiori all'aspettativa: gli Spagnoli disgregati e

(1) Sull'asse dio e presa di Alessandria, scrive

il

Carutti, fu pubblicata una

poesia in dialetto, in 872 versi, che incomincia:

Acousteve, bela gent,

E scouteme tuti a tent :

I soun dam e l'atenssioun

D'feve un poch la descrissioun

D'la cat ìva e bouna sort

D'Alessandria e d's ò fort

Pr' l'assedi e 'l bloch soustenù

Coun valour e gra n vir tù.

I Spag neuj uni ai Fransseis,

A soun staje sout sinch meis

Pr' fè nen ch' ij fanfalu ch

E peuj vedse stà sù 'n such .

L'è prou vej ch' la sitadela

L' an butala a la coupela

Coun pensè d'fesne patron

Sensa gnanch' sparè un canoun.

A rason a chérdìou mai

D'trouvè 'I l\larches d'Ca rai

Cousì pratic del

mést è.