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I regni di Carlo Emanuele III e di Vittorio Amedeo III

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salità dell 'ingegno, l'astuzia e la tenacità ; ma bisogna subito aggiun–

gere che

il

Cancelliere piemontese non s i macchiò la coscienza di

sangue, nè si compiacque di tragiche risoluzion i alla mani era del

porporato fran cese.

6 .

-

Da tre anni il valoroso esercito piemontese comba ttev a

con alterna fortuna le armi Franco-Ispane, allorchè l'an no che seguì

all'impresa di Cuneo,

il

nemico decise di scen der in It alia, attrave rso

il

territorio di Genova, varca ndo l'App ennino .

Ru ggine antica esisteva tra Genoves i e Piemontesi, accresc iuta

dalla differenza di reggimento politi co, dall e contesta zioni frequenti

per conti guità di territorio, dai ri cordi dei passati tent ativi fatti dai

Savoia per signoreggia r la Repubblica. Ed ora s'aggi ungeva la que–

stione di Finale. Codesto feudo dei Marchesi Del Carretto, che per

l'estinguersi della fami glia dominante, era ritornato all'Impero, secondo

i diritti feudali, era stato dall'Imperatore Carlo VI, venduto a Genova,

nonostante le migliori profferte del Pi emon te. E poichè col trattato

di Vienna, i feudi delle Langhe, su cui Genova vantava qu alche

pretesa, erano pa ssati a Savoia, tanto più si accrebbe l'astio dei

Genovesi

contro

il Piem onte. Aggiungi le clausole del trattato di

Worms, per cui Finale veniva promesso al P iemonte, e si compre n–

derà beni ssimo come la Repubblica, che pure aveva stab ilito di ser–

bar si neutrale, si accost asse alla Francia e alla Spagna e formasse

il

trattato di Aranjues (7 maggio 1745), pel quale consentiva agli Alleati

il

passaggio attraverso il suo territorio.

, Trent amil a Sp agnoli e altrettanti Francesi, racco ltisi a Nizza, duci il

Malleboi s, il Gages e Don Fil ippo , va rcato l'Appennino, pel passo della

Bocchetta, irrompevano nella pianura del Po . Superiori di num ero e più

risolu ti, prendono Acqui, Tortona, Piacenza, Parma, Pavia; vincono a

Bassignana, Carlo Emanuele, che era stato abbandonato con le sole sue

milizie dal nu ovo Gener ale aus tr iaco Schulembourg, al quale più di

ogni altra cosa, premeva difendere il Milanese. Dopo la vitt or ia di Bas–

signana, le forze collegate di Francia e di Spagna occupano Val enza,

Asti e Casal e, e mentre bloccano Alessandria, entrano in Milano.

Gli insuccessi patiti e gli scarsi aiuti, che l'Austria somminist rava,

indussero

il

Re a far buon viso alle proposte di alleanza e alle

offerte d'ingrandimenti territoriali, fatt egli dal nuo vo Ministro fran–

cese degli Est eri, il Marchese d'Argenson.

Questi aveva stud iato un nuovo assett o politico da att uars i in

Italia , per il qu ale la Lombardia doveva darsi a Carlo Emanuele, il