

Torino eroica
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concertare col Generale AUstriaco Virico Daun la via più sicura,
per la quale le milizie dello Stahremberg avrebbero potuto congiun–
gersi con le sue.
Parve ai due strateghi che quelle milizie, approfittando dello
sparpagliamento delle forze nemiche, per Parma, Tortona e Nizza
. della .Paglia dovessero congiungersi con l'esercito ducale; e così fu
fatto nel cuor dell'inverno, nonostante le piogge dirotte che avevano
reso impraticabili le . strade e ingrossato fiumi e torrenti (B gen–
naio 1704) e malgrado le molestie del nemico.
Avuti questi rinforzi, Vittorio Amedeo poteva disporre di 24.000
soldati, senza contare quelli che presidiavano le fottezze,ed
atten- ,
dere che il nemico svelasse i suoi piani, prima di assalirlo.
Il Vendòme veramente aveva rinnovato la proposta di assediar
Torino: ma Luigi XIV, considerando le gravi difficoltà di raccogliere
un grosso esercito sotto le mura della capitale piemontese, mentre
notevoli forze campeggiavano intorno alla Città, ne lo dissuase. Pre–
ferì il Monarca francese eseguire un altro piano di guerra, inviando
un esercito in Val d'Aosta che impedisse ogni comunicazione del
Piemonte con la Svizzera e la Savoia, e facendo invadere da un
secondo nerbo di truppe la ' contea di Nizza con l'obbiettivo d'isolare
il
Piemonte da ·ogni contatto col Mediterraneo, nell'atto stesso le
forze del Tessè, che avevano già occupato gran parte della Savoia,
per
il
Cenisio, si sarebbero congiunte col
Vendòme.
Mentre i Francesi attendevano a dare esecuzione ai loro disegni,
due schiere di Savoiardi, guidate dai colonnelli di Blagnac e Saint–
Remy, l'uno per Susa, l'altro per la Valle d'Aosta, irrompono di là
dalle Alpi; disperdono le forze nemiche, liberano Monmeliano dal–
l'assedio, tentano di prendere Chambéry e spingono ardite scorrerie
nel territorio francese. Spaventata da tanto ardire la Corte di Ver–
sailles, credendo che questi corpi fossero l'avanguardia di forze
. ben più numerose, richiamò in fretta
il
La Feuillade con le sue
schiere dal Nizzardo, e le inviò in aiuto del Tessè, che era caduto
per giunta ammalato.
Di fronte a forze preponderanti si ritirarono i Piemontesi, paghi
di avere sventato
il
piano di Francia, e tornarono in Italia dove
il
. Vendòme aveva iniziato l'offensiva con l'assediar la città di Vercelli.
Avrebbe dovuto e potuto questa città opporre gagliarda resi–
stenza, e invece, alla stessa guisa che Susa aveva ceduto prima
ancora che
il
nemico aprisse una breccia nelle sue mura, così Ver–
celli, dopo 45 giorni di assedio si arrendeva.