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Torino eroica

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Ra ccontano che

il

giorn o 8 di maggio un eclisse total e di sole,

che durò ben du e ore, lasciasse vedere in cielo la costellazione del

Toro, di che si trasse

il

lieto au spi cio del tr ion fo finale delle armi

piemontesi.

,

Il domani 8000 zappatori cominciarono a costru ire una linea di

controvallazione, abbattendo, distru ggend o le mera vigliose bellezze

del. Parco, della Venaria e num erose casc ine spa rse per la pianura.

En fatt chi può dì le rovin e

de tante belle cass ine

faite a tutta eccellenza

con,

archite ttura

e magn ificenza

'(I

Gettavano intanto i Francesi ponti militari sulla Dora e sul Po,

. per pot ere investire la piazza dai lati di ponenle e mezzodì.

All'approssimarsi del peri colo il Duca ricorse a Venezia per aiu ti;

ma qu esta non volle, e allora ch iamò alle armi tutti i cittadini abili ,

compresi i disertori, ai quali accordò il suo' perdono e ord inò che i

pr esid ii, assai scars i ormai, delle piazze di Ceva, Mondovì , si recas–

sero ad accrescere le schiere ducali, lasciando la cus lodia delle for- '

lezze alle milizie cittadine.

Il peri colo imminent e imp oneva provvedimenti estremi : ogni capo

di casa o figlio di famiglia atto alle armi ebbe l'ordine di pr esen–

tarsi alla competente autorità militar e, pena cento scudi ai disubbi–

dienti, e due tratti di corda a chi non pot eva pagar e la multa.

Fatto rapidamente un cens imento si tr ovò che Torino ann ove–

rava 1226 miserabili e disoccupati, 500 nobili , cavalieri e · avvocati ,

174 .procuratori, attuar i e not ai, 95 giardin ieri e orti coltori , 150 bar–

caioli,'4850 mer canti operai , divisi in 64 a rti, 874 fran cesi.

Da que sti elementi, fatte alcune esenzioni (Magistrati, Senatori,

Sindaci, Tesoriere,

ece.)

si trassero 4318 uomini di milizia urbana, i

quali durante l'assedio si eleva rono a 5000, .cioè poco meno di un

terzo dell'inliero presidio.

Non ostante la sproporzione delle forze, comin ciò il Duca a con–

trastare a passo a passo il , terreno al nemico, disponendo le sue

schiere a l'idosso della collina fra S. Mauro e Moncalieri.

Le prime avvisaglie riu scirono favor evoli ai Piemontesi: la mat–

tina del 16 maggio il nemi co fu sloggiato da Sass i, il19 da Lu cento (1),

(1) Il Duca aveva collocato l'artigli eria fra le casc ine Anse lmetti e Calca terra

dove è ogg i lo stab ili men to ar tic olo dei fratelli Roda.