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Capitolo VI.

il

25 fu respinto da Cavoretto, dove Vittorio Amedeo aveva colloca to

26 pezzi d'artiglieria.

Allora il La Feuillade comprese che bisognava procedere con

maggior oculatezza e circospezione, e fatto passare il Po a Chivasso

a 10 mila dei suoi, ordinò che risali ssero la riva destra del fiume

fino a Gassino, mentre col resto delle sue schiere fingeva di puntare

su Moncali er i e Carignano.

Si accorse il Duca che il nemico, coll'occ upa re Bardessano, Sciolze,

Montald o e Chieri, mirava a prenderlo alle spalle,

ep perc i ò

si ritrasse

ent ro la cinta fortifi cata di Torino, mentre il gene rale au striaco Fels,

con la ca valle ria piemontese, lasciava Moncalieri e s i diri geva pr ov–

vidamen te a Carmagnola (6 giug no).

I Francesi intanto non cessavano di avanzare ver so la lin ea di

fortifì oazione

del lato occidentale della Citt à e i ba stioni estern i della

Citt adella. Scavarono trincee, opportunamente collegate con pa ssaggi

paralleli e aprirono un fossato di cont rovallazione profondo ott o

piedi e largo dodi ci, che ai 20 di giugno giungeva fino a Lucento ,

eppoi alla riva del Po (fi g. 91).

Il mar esciallo Vaubun ave va consigliato di non assediare Tor ino

dalla Cittadella , ma di tener' un ite le forze e di min acciarla dalla

collina; il La Feuillade invece fece tutto l'opposto: divisò di battere

la Citt adella ed obbli gare la Città all a resa (1). Perciò, messi in bat–

teriu 66 cannoni e

3~

mortai, il 3 di giugno iniziò il bombardamento.

Prima però , gius ta le consue tudini cavalleresche del tempo, il

Comandante fran cese fece chiede re dal Mar chese ' di Marignano al

Duca Vittorio; dove fosse il suo qu arti er generale per poterlo rispar–

miare dai colpi, e gli offrì un sa lvacondotto per lasciarne us cir e libe–

rament e la famiglia du cale ; ma il Principe rispo se all' inv ito :

«

tirasse

p ure;

il

SHO

quartier genemle esser sui bastioni della ci ttà»

e ricusò

il salvacondotto, non dubitando di pot ere, all'occor renza, provvedere

alla sa lvezza sua e dei suoi senza ch iederne licenza al nemico.

11 cannoneggiamento cominc iò subito, e poichè fu pr eso tosto di

mir a il Palazzo du cale, cu i s'e ra appiccato il fuoco da cinque parti ,

fu deciso che la mattina del 16 la fami glia del Principe si allon–

tan asse, E così avvenne. Usc irono la Duchessa madre, la Duchessa

regnante, i du e suoi piccoli figli Vittorio Filippo e Carlo Emanuele,

non che il Principe Filiberto di Savoia di Carignano con la moglie, i

(1)

Di

qu est o par ere fu anche

il

Vend6me

il

qu al e non s i era reso abb ast anza

conto dell' imp ortanz a de' nuo vi lavori fatti dal Duca Vittorio Amedeo.