

378
Capitolo VI.
il
25 fu respinto da Cavoretto, dove Vittorio Amedeo aveva colloca to
26 pezzi d'artiglieria.
Allora il La Feuillade comprese che bisognava procedere con
maggior oculatezza e circospezione, e fatto passare il Po a Chivasso
a 10 mila dei suoi, ordinò che risali ssero la riva destra del fiume
fino a Gassino, mentre col resto delle sue schiere fingeva di puntare
su Moncali er i e Carignano.
Si accorse il Duca che il nemico, coll'occ upa re Bardessano, Sciolze,
Montald o e Chieri, mirava a prenderlo alle spalle,
ep perc i ò
si ritrasse
ent ro la cinta fortifi cata di Torino, mentre il gene rale au striaco Fels,
con la ca valle ria piemontese, lasciava Moncalieri e s i diri geva pr ov–
vidamen te a Carmagnola (6 giug no).
I Francesi intanto non cessavano di avanzare ver so la lin ea di
fortifì oazione
del lato occidentale della Citt à e i ba stioni estern i della
Citt adella. Scavarono trincee, opportunamente collegate con pa ssaggi
paralleli e aprirono un fossato di cont rovallazione profondo ott o
piedi e largo dodi ci, che ai 20 di giugno giungeva fino a Lucento ,
eppoi alla riva del Po (fi g. 91).
Il mar esciallo Vaubun ave va consigliato di non assediare Tor ino
dalla Cittadella , ma di tener' un ite le forze e di min acciarla dalla
collina; il La Feuillade invece fece tutto l'opposto: divisò di battere
la Citt adella ed obbli gare la Città all a resa (1). Perciò, messi in bat–
teriu 66 cannoni e
3~
mortai, il 3 di giugno iniziò il bombardamento.
Prima però , gius ta le consue tudini cavalleresche del tempo, il
Comandante fran cese fece chiede re dal Mar chese ' di Marignano al
Duca Vittorio; dove fosse il suo qu arti er generale per poterlo rispar–
miare dai colpi, e gli offrì un sa lvacondotto per lasciarne us cir e libe–
rament e la famiglia du cale ; ma il Principe rispo se all' inv ito :
«
tirasse
p ure;
il
SHO
quartier genemle esser sui bastioni della ci ttà»
e ricusò
il salvacondotto, non dubitando di pot ere, all'occor renza, provvedere
alla sa lvezza sua e dei suoi senza ch iederne licenza al nemico.
11 cannoneggiamento cominc iò subito, e poichè fu pr eso tosto di
mir a il Palazzo du cale, cu i s'e ra appiccato il fuoco da cinque parti ,
fu deciso che la mattina del 16 la fami glia del Principe si allon–
tan asse, E così avvenne. Usc irono la Duchessa madre, la Duchessa
regnante, i du e suoi piccoli figli Vittorio Filippo e Carlo Emanuele,
non che il Principe Filiberto di Savoia di Carignano con la moglie, i
(1)
Di
qu est o par ere fu anche
il
Vend6me
il
qu al e non s i era reso abb ast anza
conto dell' imp ortanz a de' nuo vi lavori fatti dal Duca Vittorio Amedeo.