

380
Capitolo VI.
raglio, strenuo , difensore di Nizza; e aveva affidato il comando della
Cittadella al Barone De la Roche d'Alléry, il valoroso difensore di
Verrua, preponendo 'nello" stesso tempo ' alla direzione generare del–
l'artiglieria il Conte Solaro Della Margherita e' conferendo al Conte
Virico Dami il comando supremo della piazza (1).
Perchè Vittorio Amedeo affidasse all'austriaco Daun il delicato
ufficio di reggere in tanto frangente il comando dell'estremo baluardo
del suo stato, mentre le forze piemontesi preponderavano sulle im–
periali, non sapremmo dire.
Più che non la mancanza di fiducia ne' suoi generali, dopo le
recenti capitolazioni, pensiamo lo inducesse a quell'atto la necessità
di dare un pegno sicuro della sua fede ai nuovi Alleati, nonostante
la perdita di quasi tutte le sue terre.
Quando i} Maresciallo francese .seppe che il Duca ' aveva lasciato
la capitale, tentò di farlo prigioniero, e lo inseguì con uu corpo di
scelte milizie. Vittorio Amedeo, messosi alla testa della cavalleria,
che il Fels aveva raccolto a Carmagnola, muove alla volta di Che–
rasco, inseguito dai Gallo Ispani. Li fronteggia a Fossano (fig.
92) ;
ma questi non hanno coraggio di dar battaglia, onde' si conduce
senz'altro a Cuneo.
'
Di qui, dopo di aver concesso un breve riposo alla cavalleria,
che appariva stanca e scoraggiata, mentre il nemico si attarda a
conquistare i luoghi circostanti e segnatamenteMondovì, che aveva
aperto le . porte ai Francesi per i rancori lasciati dalla repressione
della rivolta del sale, li ' dirige su 'Saluzzo; batte presso Staffarda gli
insecutori, e .per Cavour e Bibiana, può giungere alle valli del Pel–
lice. Colà, fatti scendere i cavalieri, e mandati i cavalli a rifarsi nei
verdi pascoli delle Aipi, con circa 3000 Valdesi si mette a difesa
delle gole dei monti. Dette quivi aspra battaglia ai Francesi, obbli–
gandoli . a . retrocedere con gravi perdite. Una tale vittoria non fu
sufficiente tuthtvia a dissipare ogni pericolo: il La Feuillade teneva
saldamente lo sbocco della valle.
.
Quello che sia . avvenuto dopo questo primo scontro non ci
è
noto, i cronisti contemporanei non ne fanno parola, nè le lettere che
il Duca scriveva al Daun e al Principe Eugenio ne parlano: sicchè
(1) Il generale Dàun, nato
il
19
ottobre
1669,
aveva combattuto in Ungheria e .
a fianco del Principe Eugenio preso parte alla battaglia di Zenta. 'I'rovavasì a
Torino fin dal 1705 e fu fatto .Conte dopo l'assedio e in ispecie pei meriti acqui–
stati nell'ultima difesa di Torino.