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Capitolo VI.

ferma dei possedimenti imperiali delle Langhe. L'Imperatore inoltre

prendeva impegno di aiutare il Duca di Savoia a cacciare i Fran–

cesi dal Piemonte, riconoscendo in lui

il

diritto ad una eventuale suc–

cessione al trono di Spagna. Nel caso di conquiste possibili a fare

in territorio francese . il Delfinato e la Provenza .spetterebbero al

Duca; la Franca Contea e la Borgogna all'Imperatore. Della osser–

vanza scrupolosa dei patti stabiliti si facevano mallevadrici Olanda

e Inghilterra.

Per quanto segrete fossero state le trattative, pure il Philippeaux,

ambasciatore francese, aveva subodorato qualche cosa e si era fatto

un dovere di avvertire sollecitamente

il

proprio Sovrano del pericolo

che correva.

Era necessario non perder tempo: o far concessioni al Duca tali

da tenerselo amico, o ridurlo nelle condizioni di non

poternuocere.

«

Che se volevasi

il

Principe del Piemonte alleato sincero

e

zelante,

aveva scritto al suo Sovrano,

bisognava contentarlo

e

leqarlo agli

interessi del Re con un trattato, che appagasse la sua ambizione di

ingrandirsi; che era l'uomo più operoso, più accorto, più risoluto che

avesse mai conosciuto

».

Il Re non prestò ascolto ai consigli del suo fido ambasciatore,

e quando ebbe la certezza per delazioni

ricevute

dal Philippeaux

che il Duca di Savoia stringeva accordi coi suoi 'nemici, pensò di

annientare con un colpo risoluto l'infido alleato. Ordinava frattanto

al Philippeaux di tenere a bada

il

Duca, e nel tempo stesso ingiun–

geva al Vendòme di retrocedere dal Trentino e cogliere alla sprov- .

vista le truppe piemontesi, accampate a S. Benedetto di Mantova,

col preciso intento di disarmarle.

Il piano escogitato dal Monarca francese riuscì a meraviglia: i

Piemontesi, lungi dal sospettare un tranello, stavano attendati, quando

furono richiesti di consegnare le loro armi sotto il pretesto di ap–

portarvi qualche utile modificazione. Le consegnarono senza opporre

resistenza, e soltanto quando furono dichiarati prigionieri dell'eser–

cito francese, si accorsero del tranello abilmente teso, in cui erano

caduti

(~O

settembre 1703).

.

Invitati ad entrare al servizio del Re di Francia, sdegnosamente

rifiutarono. Vennero allora . incorporati nei reggimenti francesi; ma

. non andò molto che tutti disertarono per far ritorno in patria sotto

la ' bandiera del loro Sovrano.

Fu scritto, e non da storici francesi soltanto, che l'atto ' compiuto

da Luigi XIV trovasse una giustificazione o almeno una scusa nella