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dell'Accademia, vedi a pago38) senza lasciare successori, il feudo
r it orn ò al Patrimonio Regio e i beni di franco allodio passarono
alle due sorell e di lui (contesse Villa e di Piossasco). Sopravve–
nu ti i fatt i del 17Uf), gli stabili feuda li, del reddito annuo di circa
15 mila lire, diventarono proprietà della Nazione Piemontese, e
i mobili furono venduti per conto degli ered i. Nel 1802, mentre
il Piemonte era governato dalla Commissione esecutiva, composta
del Botta, del Giulio e del Bossi, venne dal Pri mo Console mano
dato per reggere
il
gover no in concorso di detta Commissione
il
generale Jourdan , che fu poco dopo invest ito della car ica di
amministratore generale del Piemonte. A lui, prima di sciogliers i,
la Commissione esecut iva pensò di far dono del castello di
Ri–
vara colle ann esse dipendenze. Il Jourdan lo fece a r reda re con
pa rte del ricco mobilio del castello d'Agliè (stat o dest inato a
r icovero di mend ici), vi si recò con splendido corteggio di ge–
nerali e di impiegati, e vi lasciò a dimorare un suo zio pater no
che vi r imase fino a lla sua morte avve nuta sul finire del 1815.
Ritornati in Piemonte i Rea li di Savoia,
il
maresciallo Jourd an,
all ora ministro degli este r i a Parlgi, scrisse al re Vittorio Ema–
nuele per presentargli i suoi rallegramen ti e farg li ad un tempo
restìtuz ìone del caste llo, pel che ebbe in dono dal r e una t abac–
chiera d'oro col suo ri tratto gua rn ito in
diamanti,
Incor porato
al lora il castello nell'asse demaniale dello Stato, venne dat o in
affitto e i suoi saloni fur ono conver titi in granai ; nel 1825 i mo–
bili miglior i furono asportati e condotti nel castello di Monca–
lieri, quelli di mino r conto furo no vendut i agli incanti. Ridotto
CO:5Ì
quasi vuoto,
il
castello fu destinato a luogo di residenza
estiva ed autunnale dell'Accademia (l), la quale vi t rovò anche
riparo per gran parte degli allievi durante l'invasione colerica
dell'anno 1835. Andatavi allora la
,la
Brigata fin dal 24 magg io,
vi rimase chiusa e senza contatto alcuno col di fuor i fino al
novembre, mentre gli all ievi delle br igate maggiori erano in
(1) Si valuta che in succcssivi restauri e miglioram enti da l 1832 al
185i
a ndassero
spese per quei locali lire 300.000 circ a. Dopo
il
185i
gli alli evi dell'Accademia non si
recarono più a Rivara e nel 18;;9
il
castello fu posto in vcndita, e dopo svariate vi–
cende, dopo essere stato adibito ad opificio, ad ospedale, ad ab ìtazt one privata, v enn e
in possesso della famiglia Ogliani di R ivara, la quale, fattolo restaurare e radicalmente
modifi care seconuot progett i dell'archit etto de And rade, lo ridu sse a splendida resi–
denza. Alcun e parti, fra citi la torre, furono conser vate nello stato primitivo.