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parte restituiti temporaneamente alle famiglie e in parte tenuti

a Torin o, sotto regime di completa segregazione. Per quest'ultimi

-I'

isolamento fu rigorosament e man tenuto dal 27 agosto, giorno

'in cui si chiusero in modo assoluto le porte dell'Accademia fino

al gior no 4 novembre, in cui

il

comandante generale ne ord i–

nava la r iaper tura e dìrigeva agli allievi, dai quali era r imasto

completamente separato per tre mesi, gli elogi suoi e quelli del

Re pel buon contegno serbato

durante il periodo della reclusione.

Fosse dovuto o no all'adottato sistema d'isolamento, cer to

è ·

che e a Rivara e a Torino

il

personale t utto dell'Accademia ri–

mase completamente immune dal morbo, che in quell' anno

imperversò in Piemonte e durante il quale re Car lo Alberto

non tralasciò, coll' animo tutto proprio della sua Casa, di vi–

sitare le località

P

iii

gravemente affl itte dall'epidemia. L' im-

o

munita dell'Accademia da Cesare Saluzzo fu soprattutto attrl–

buita all'intervent o divino, e

il

31 gennaio 1836 veniva perc iò

presentato alla Madonna della Consolata, a nome dell' intera

Accademia, un particolare

ex -volo.

La vicinanza di Rivara al Campo di San Maurizio, dove, a

cominciare dal 1833, r e Carlo Alberto r iuniva, a scopo d'istr u–

zione, le truppe, delle quali teneva egli stesso, nei pr imi anni,

dir ettamente

il

comando (1), diede occasione agli allievi dell'Ac–

cademia di prendere parte alle esercitazioni ed alle parate che

'si facevano al Campo e di riportare i segni d'approvazione del

Sovrano, che non tralasciava in queste circostanze di passa l'li

in rassegna . Gli Accademisti inolt re erano condotti ad eseguire

evoluzioni militari, ora alla presenza, ora sotto

il

diretto comando

dei Pr incipi, che davano

« il

primo saggio del comando delle

militari evoluzioni colle squadre accademiche » a Monca lier i, a

Mìraflori ,

ecc., e ricevevano in quell' occasione elogi e condoni

(l ) Sette furono i campi d'istruzione tenutisi a San Manrizio dal 1833 al 1848. Xei

primi anni la forza dell e truppe non oltrepassò gli 11000 uomini, snccessivamente e

pei richiami ch e si facevano dello clas si in conge do, la cifra dei soldati

Ii,

radunati '

'ascese a 20.000. II re ne tenn e

il

comando nei due primi anni e negli altri lo lasciò,

pur int erven end ovi e fa cendovi int ervenire i Principi, al quartier-ma stro generale

Ann ibale Saluzz o. }Iolti ufficiali este ri visitarono i Campi di San Maurizio e ne rip or–

tarono favorevole impressione. Indubbiamente essi fur ono di grande utilità tanto per

le truppe quanto per i comandanti superiori, ma e le evoluzioni e tutto

il

sis tema di

istruzione era infett o dal pedantismo allora sovrano, V.

}'INELLI,

Storia militare

,leI

Piemonte,

III,

1.