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di punizion i. Questi, gHt per alt re occasioni, non infrequenti..

erano forse non ultim a cag ione del ril assamento disciplinare.

del quale

il

comandante genera le, con qua lche amarezza, si la-–

gnava. « Cer ti inconvenienti osservati nella disciplina accade–

mica da tempo in qua danno giusto motivo al coma ndante gene–

ra le di crede re che dagli aiutant i militari si attenda con minor–

impegno a vegliare la condotta degli allievi.

» «

Il comandante

genera le vede, con sor presa troppo dispiacevole, che gli allievi,

dell'Accademia in generale si vanno sempre più allonta nando–

dall'osservanza degli ordini deUa milizia in gener ale, non che da.

quelli speciali della R. M. A. Lo sconcio modo di procede re di

talun i che ha nno, secondo pare, por tato con sè dalle case loro–

le assuefazioni della mala creanza e si sono tirati dietro molta.

parte degli altri deboli e di poco ca rattere, fa sì che il cornan–

dante si aste nga dal proc ura re agli allievi un alti ssimo onore

con effetti di nobile r icreaz ione, al quale di questi giorn i

mirava;

e prescriva :

l o

la sospensione della rasse gna; 2" la sospensione

delle licenze per t utti, e 3' tenga

maueoaaort

un gruppo d'al–

lievi cont ro i disord ini che si commettesse ro concertati da più

allievi, ecc.

»

(g iugno 1834). In complesso però si manteneva.

lo stesso anda mento, lo stesso ambiente che abbiamo in pas–

sato cerca to di descrivere e che il Salu zzo guidava ora da lon–

tano cogli stessi mezzi adoperati quando era presente,

Egli teneva molto, olt re che alla conserv azione dell'

ìndir lzzo–

educativo e profondamente militare dell'Accademia , alla buona

fama, al lustro ester iore di essa e, come non tralasciava occa–

sione di farne cenno cogli allievi

perch è

nelle riunioni sott o le–

arm i soprattutto appari ssero rigidi, esatti

come granatieri,

cos'

er a molto soddisfatto di poter presentare la sua Accademia, sia

ai genera li di

più

alto gl'ado del Piemonte, sia

più

specialmente–

a qua nt i Principi ed ufficiali di gl'ado elevato, appa r tenenti ad

altre Nazioni, venissero a Torino; e sempre in queste occa–

sioni voleva essere presente per fare gli

onori

di

casa,

e certa–

mente nessun altr o sarebbe stato in grado di farli meglio di lui–

Il l'e e il ministro deUa guerra, non solo nelle circosta nze che–

abbiamo accennato, ma in alt re ancora, e

il

gran de scudiere–

marc hese di S. Severino,

il

generale Righ ini,

il

genera le

Renau d.

Ili Falicon, il genera le Lat our r ipetu tamen te, il generale Della.