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133 -

,

modo distin gue, potrassì da voi ottenere un guiderdone mag-

g iore

Gli alliev i non era no punto insensibili a ques ti segni della be–

nevolenza del Re ch e era no nello st esso tempo segni di distin–

zione per lor o. Ma non perciò mode ravano la lor o pet ulanza e

poch issimi giorn i dopo la visita del Re comme ttevano

«

disor–

dini tali da sorp re ndere non solo disgustosamente il comanda nte,

ma da ecc ita re la 'sua più alta dlsap provazìone e da sca ndolez–

zare i super iorl tutti dell'Accad emia. Gli alli evi dimenticarono

quanto devono alla milit are auto r ità che

il

Re pr epose al loro

gove r no, dimenticarono il rispetto che da loro si deve ai rego–

lamenti sovra ni, scorda rono le prime regole della militare di–

sc iplina come quelle della buona educazione.» Nè ciò doveva

essere per l'u ltima volta.

Il 13 agosto 1840 la band iera donata dal Re e fregiata dalle

mani della Regina veniv a solennemente benedetta nell'oratorio

dell'Accademi a dall'arcivescovo di Torino e consegnata all'allievo

ufIìciale

pi ù

anziano dal Ministro della guer ra Villam arina.

Di

questa funzione così r ende conto agli allievi

il

comandante nei

s uoi Ordini : «Gior nata fau stissima, gior nata feconda di conso–

lazione per l'in tiero Cor po Accadem ico fu quello d'oggi. -

Di–

stinti allievi pr omossi nei Corp i del R. Eserc ito, onor i compartitl

dagli elogi di eminenti personaggi, splend ida festività inerente

a l prezioso dono fatto da S. M. non possono che riempire di giu–

bilo l'animo dell'accademica' giovent ù e di soddisfazione il cuore

dei superior i, i quali r av visano in guisa tanto rimarch evole r i–

compensate le loro cure e cor ona te le lor o fa tiche. - AI co–

spet to dell' emin entissimo Prelato che spa rse l'eloquenza della

divina parola dal Santuario (I ), al cospetto dell'eccellentissimo

ministro del Re che con fervidi discorsi parlò alla mente e alla

ra gione dei giovani mil itarì, gli alli evi di questo onor evole Isti–

tuto si comportarono siccome

10 1'

conveniva nel rispettoso e re–

golare contegno conservato du ra nt e le ecclesiast iche funzioni

(l) Il discorso

(li

mons. Franzoni fu poi fatto sta mpa re. Non sa prei se fosse questo

il

discorso " dettato con ricer catezza e declam ato con pr osopopea nasale " del quale

par la

il

GRIMALDI

(R icordi, ecc.) e

che av eva otte nuto un particolare successo pr esso gli

allievi,

i

quali ricordarono per un pezzo o declamarono l'esordio che diceva : Va...a,

disse

il

re Sa ulle...e al gi ovinetto Davidde...e va ...a, e pii. che d'usberg o...9 ar ma

il

cuor

di

coraggio...o, ecc.