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modo distin gue, potrassì da voi ottenere un guiderdone mag-
g iore
1»
Gli alliev i non era no punto insensibili a ques ti segni della be–
nevolenza del Re ch e era no nello st esso tempo segni di distin–
zione per lor o. Ma non perciò mode ravano la lor o pet ulanza e
poch issimi giorn i dopo la visita del Re comme ttevano
«
disor–
dini tali da sorp re ndere non solo disgustosamente il comanda nte,
ma da ecc ita re la 'sua più alta dlsap provazìone e da sca ndolez–
zare i super iorl tutti dell'Accad emia. Gli alli evi dimenticarono
quanto devono alla milit are auto r ità che
il
Re pr epose al loro
gove r no, dimenticarono il rispetto che da loro si deve ai rego–
lamenti sovra ni, scorda rono le prime regole della militare di–
sc iplina come quelle della buona educazione.» Nè ciò doveva
essere per l'u ltima volta.
Il 13 agosto 1840 la band iera donata dal Re e fregiata dalle
mani della Regina veniv a solennemente benedetta nell'oratorio
dell'Accademi a dall'arcivescovo di Torino e consegnata all'allievo
ufIìciale
pi ù
anziano dal Ministro della guer ra Villam arina.
Di
questa funzione così r ende conto agli allievi
il
comandante nei
s uoi Ordini : «Gior nata fau stissima, gior nata feconda di conso–
lazione per l'in tiero Cor po Accadem ico fu quello d'oggi. -
Di–
stinti allievi pr omossi nei Corp i del R. Eserc ito, onor i compartitl
dagli elogi di eminenti personaggi, splend ida festività inerente
a l prezioso dono fatto da S. M. non possono che riempire di giu–
bilo l'animo dell'accademica' giovent ù e di soddisfazione il cuore
dei superior i, i quali r av visano in guisa tanto rimarch evole r i–
compensate le loro cure e cor ona te le lor o fa tiche. - AI co–
spet to dell' emin entissimo Prelato che spa rse l'eloquenza della
divina parola dal Santuario (I ), al cospetto dell'eccellentissimo
ministro del Re che con fervidi discorsi parlò alla mente e alla
ra gione dei giovani mil itarì, gli alli evi di questo onor evole Isti–
tuto si comportarono siccome
10 1'
conveniva nel rispettoso e re–
golare contegno conservato du ra nt e le ecclesiast iche funzioni
(l) Il discorso
(li
mons. Franzoni fu poi fatto sta mpa re. Non sa prei se fosse questo
il
discorso " dettato con ricer catezza e declam ato con pr osopopea nasale " del quale
par la
il
GRIMALDI
(R icordi, ecc.) e
che av eva otte nuto un particolare successo pr esso gli
allievi,
i
quali ricordarono per un pezzo o declamarono l'esordio che diceva : Va...a,
disse
il
re Sa ulle...e al gi ovinetto Davidde...e va ...a, e pii. che d'usberg o...9 ar ma
il
cuor
di
coraggio...o, ecc.
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