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- 156-

l'attenn ero le manifestaz ioni, per le quali ' non poco aveva avuto

<la far e

il

loro comandante interinale cav. Cug ia. Il quale, pro–

mosso maggior gener ale

il

15

novembr e

1848,

aveva cont inua to

a tener e in via provv isoria

il

comando genera le ed in ogni oc–

casione si era ca lorosamente adope ra to in favor e dei suoi alliev i,

ottenendo in ult imo dal Ministero che gli allievl del

Corso

a vesser o precedenza di anzianità su quei lor o compagn i che usc iti

se rge n ti l'anno prima avevan o ottenuto

il

gl'ado di ufficiale (l) .

Non a torto perciò eg li nel partecipar e questo agl i alli evi , li

invitava ad essere grati all e sollec it udini del Governo e a r ico–

noscere esser vi ch i vegliava sempre a tutelare i .

]01'0

interessì

soggìunge ndo 101'0 che « niun sac r lfìcio ne lle at tuali gra vi emer –

genze in cu i si t rova la Patr ia nost ra, deve essere gl'ave a chi

per essa era pro nto a dare la vita ». Il carattere di

burbero

benefico

che gli Accademisti attribuiva no al lor o comandante

non si smentiva fino alla fine .

Il l ° luglio

il

maggior gene ra lo cav. Alberto

C UOIA DI

SAN"T'OR–

SOLA

venn e destinat o al comando della bri ga ta Regina (2), e a

succe dergli nel comando dell 'Accademi a fu chiama to

il

maggior

genera le nel R. Cor po di Sta to Maggior e Ge–

nerale cav. Luigi FECIA

DI COSSATO.

Egli era

nato a Biella

1'8

gennaio

1800,

e in seguito ad

esami subiti presso l'Accademia milita re come

aggregato esterno,

era stato nom inato sotto–

tenente nello Stato Maggiore Generale

il

26 di–

cembre

1817.

Aveva poi per corsa !'i nt era sua

car r iera nello stesso Cor po salvo poch i mesi nei

qua li comandò, al pr incipio de l

1848,

il

17°

re ggimento fant eria.

Nella pr ima campagna fu sotto-capo di Stato Maggiore a l quar-

(1) Egli scriv eva

a l

Ministero con linguagg-io aperto e non senza qualche amarezza

che gli man cav a ogn i ragione fondata da opporre agli alll evì che si lagna va no. " La

lor o

docìlìtù,

il

rispetto all'ordine, l'a ppli cazione agli studi certamente non sono bene

ricamùiate se a questo li ha condotti, di dovere cioè un g iorno sottos tare nei Corpi a

qn elli stessi compagni che se per mancanzo non fossero stati all ontanati dall'Acca–

d.em

ia,

mai

l'iii

per ragi one

di

studi

av rebbero

av uto a superiori, ecc. n"

(2) Nell'Ordine del g iorno col quale egli rimetteva

il

comando, egli diceva : " Kel

di pa rtìrmi da questo Il. Istituto io non l'osso a meno che esprimere la pena che mi

contrista nel dovermi dividere dalla ge ntile c genero sa g

ìovent ù

che vi è raccolta , da

cui io ebbi infinit e prove daffetto , da tu tto

il

per sonale di governo si milit are che

ecc lesiastico , che con ta nto solerte interessamen to ha pr omosso l'ottima educazione

militare c religi osa degli allie vi e finalm ente dal Corpo insegnante che con instan ca-