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- 33-

Il

Governatore non tralasciava infine nel suo manifesto di as–

sicurare

«

tutti i giovani signori che si recheranno in quest'Ac–

«cademia Reale che essi non solo fruiranno delle grazie e dei

«

favorì

d'una speciale prot ezione di S..M., ma che se desiderano,

«uscendo, di entrare in carriera e ottenere impiego sia di toga,

«sia di spada, si avrà un riguardo particolare ai frutti che

«avranno ricavato da una così buona educazione ed

all'applì–

«

cazione colla quale ciascuno avrà lavorato per rend ersi atto

« a ser vire la Corona e lo stato. »

Il

conte Saluzzo veniva a morte

il 17

ottobre

1754

e

ilIO

a–

prile

1755

era chiamato a succedergli

il

cavaliere Francesco

Maria di Villa, che morì poi

il

27 agosto 1761, dalla qual data

fino all'Il novembre

1766

resto vacante l'impiego di

Governa–

tore e fu

reggente

dell'Accademia

il

cavaliere Benedetto Cravetta

di Casalgrasso, Governatore in secondo.

Corrisponde al tempo del gover no del cavaliere di Villa

l'entrata in Accademia di Vittorio Alfieri,

il

quale vi fu dallo

zio

ingabbiato

il l°

d'agosto dell'anno

1758.

La descrizione e le

osservazioni che egli ce ne ha lasciato nella sua

Vi ta

valgono

a far conoscere come le cose si passassero in quell'Istituto, e se

le par ole dell'iracondo poeta tragico possono parer e poco lusin–

ghiere per l'Accademia, esse corrispondono anche al giudizio che

si può direttamente formare dal Regolamento ed a quello

espresso, fra gli altri, dal Sainte-Croix, che dice esser e dalla pri–

mitiva buona reputazione dell'Accademia attirati in essa « molti

forestier i, inglesi sopratt utto, i quali vi fanno un soggior no/d'un

anno o due prima di continuare

il

viaggio d'Italia e per i quali

essa non

è

che un convenient e albergo, l'ultimo pensiero del

governo essendo la cura della loro educazione » (l).

« Era - dice l'Alfieri - quell'Accademia un sont uosissimo

«edificio diviso in quattro lati , in mezzo di cui un immenso

«cor tile. Due di essi lati erano occupati dagli educandi ; i due

«alt ri dal r egio teatro e dagli archivi del r e. In faccia a quest i

«per l'appunto era

il

lato che occupavamo noi (l'Alfieri aveva

«allora nove anni e mezzo), chiamati del secondo e terzo ap–

«

par tamento ; in faccia al teatro stavano quei del primo, di cui

(1) G.

Ciarctta, nota citata.

F. 1".

R OGIER.

La R. Accademia,

ecc. _ 3.