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«parlerò a suo tempo. La galleria superiore del lato nostro
« chiamavasi terzo appartamento ed era destinato ai più ragazzi
« ed alle scuole inferiori: la galler ia del primo piano, chiamata
« secondo, era destinata ai più adulti; dei quali una metà od un
«terzo studiavano all'Università, altro edificio assai prossimo
« all'Accademia, gli altri attendevano in casa agli studi militari.
« Ciascuna galler ia conteneva almeno quattro camerate di un–
« dici giovani ciascheduna, cui presiedeva un pretuccio chiamato
« assistente; per lo
più
un villan rivestito , a cui. non si dava
«salar io nessuno e con la tavola sola e l'alloggio si tirava in–
« nanzi a studiare anch'egli la teologia, o la legge all'Unìver–
« sità; ovvero, se non erano anch'essi studenti, erano dei vecchi
«i gnoranti ssimi e rozzissimi preti. UJ?- terzo almeno del lato ch'io
« dissi destinato al primo appartamento era occupato dai paggi
« del r e, in numero di 20 o 25, che erano tot almente separati
« da noi, all'angolo opposto del vasto cortile ed attigui agli ac–
«cennat i ar chivi.
« 'oi dunque, giovani studenti, eravamo assai male collocati
« cosi : fra un teatro, che non ci toccava di ent rarvi se non se
«cinque o sei sere in tutto il carnevale; fra i paggi, che, atteso
«il serv izio di Corte, le caccie e le cavalcate, ci pareano godere
« di una vita tanto
pi ù
libera
e
divagata della nostra; e tra i
« forestier i finalmente che occupavano il primo appartamento
« quasi ad esclusione dei paesani ; essendo una colluvie di tutti
I
« i boreali, Inglesi principalmente, Russi e
'I'edesch ì
e d'altri Stati
« d'Ita lia : e questa era più una locanda che una educazione,
« poich è a niuna regola erano astretti se non se al ritrovarsi la
« sera in casa pr ima della mezzanotte. Del resto andavano e a
«Cor te e ai teatri e nelle buone e cattive compagnie, a loro
« intie ro piaciment o. E per supplizio maggiore di noi pove–
« r ini del secondo e terzo appar tamento, la distribuzion e locale
« portava che ogni giorno, per andare alla nostra cappella alla
«Messa ed alle scuole di ballo e di scherma, dovevamo passare
« per le galler ie del primo appartamento e quindi vederci con–
«
tinuamente in su gli occhi la sfrenata ed insultante libertà di
«quegli altri : duri ssimo paragone colla severità del nostro si–
«stema, che chiamavamo audacemente galera. Chi fece quella
« distribuzione era uno stolido e non conosceva punto il cuore