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« dell'uomo, non si accorgendo della funesta intIuenza che do–
« veva avere in quei giovani animi quella continua vista di tanti
«proibiti pomi.»
Là, nella classe di quarta e in quella Ili terza, egli si tirava in–
nanzi, prosegue a dire l'Alfieri,
asino fra astn: e sotto un asino
traducendo le Vite di Cornelio Nepote (si rammenti però l'età
dell'Alfieri) senza
«
nessuno scopo in chi insegnava» e senza
«nessunissimo allettamento in chi imparava
»,
Poi continuava
quei
non-studi, consumando
gli anni d' umanità e rettorica, e,
«
diventato a tred ici ann i scars i filosofo » scendeva nella galle–
ria del
secondo appartamento
per frequentare all' Università
quelle tali lezioni di
«
papaverica filosofia,» nelle quali, mentre
il
professore spiegava in un
«
latino Dio sa quale, gli scolari,
«inviluppati interamente nei rispettivi mantellon i, saporitissima–
« mente dormivano ; nè altro suono si sentiva tra quei filosofi
«
se non se la voce del professore languente, che dormicchiava
«
egli pure, ed i diversi tuoni dei russatorì , ch i alto, chi basso
« e chi medio;
il
che faceva un bellissimo concerto. }) Giunto
così ad essere fatto «maestro dell'a rti » e diventato padrone
del suo in età di quattordici anni, l'Alfieri dichiarò al priore e
al curatore che quegli studi della legge che aveva iniziati lo
tediavano e fu perciò trasferito al
primo appartamento
il
dì
8 maggio
i
763. Ottima tavola, molta dissipazione, pochissimo
studio, molto dormire,
il
cava lcare ogni giorno e il fare
«
a
modo suo
»,
che era, pare,
il
programma di quest'appartamento,
restituirono all'Alfier i «salute, brio ed ardire
».
Il
gran da far:e
suo e dei suoi compagni era correre pei boschi a cavallo o dietro
al cameriere, che sul suo ronzino faceva da cervo, o semplice–
mente e con grand'urli e scoppiettii di frusta dietro un cava llo
scosso, saltando fossi smisurati , guadando la Dora, ecc., ecc.,
finchè, venuta a noia al giovinot to la soggezione di essere sempre
accompagnato dal cameriere, si provò ad uscir solo come usci–
vano i compagni. Punito, uscì di nuovo e incorse in arresti pro–
gressivamente più lunghi e più duri
fìnchè,
non volendo egli
cedere, fu tenuto chiuso per tre mesi, durante i quali dormendo
quasi tutto
il
giorno, non pett inandosi, non vestendosi, muto e
ringhioso in una
«
vita di vero bruto bestia» si r iduceva «come
un ragazzo selvatico ». L'occasione del matrimonio della sorella