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VITTORIO CAVALIERI

pagni di viaggio, fortemente impressionato per la

produzione pastellistica francese, acquisterà quei pa­

stelli, che permetteranno poi di ammirare quelle sue

opere di non poco ardimento che sono il

Ritratto della

madre

(1890) e

Tonio il galante

(esposto nello stesso

anno alla Società Promotrice, riprodotto, con un arti­

colo di Corrado Corradino, in un’acquafòrte, sempre

del Turletti, nell’album della Società), curioso tipo di

non più giovane contadino, con un mazzo di viole

in mano, mentre si infila i... pesanti guanti invernali,

calzato coi suoi zoccoli, appoggiato alla pala,... per­

fettamente equipaggiato per ima conveniente... di­

chiarazione d'amore. Anche questo pastello di grandi

dimensioni trovasi, donato da Guido Rey, alla Gal­

leria d'Arte Moderna di Torino.

Sempre nel 90 con

Primi tepori

(in lontananza le

nevi scintillano sulle Alpi al primo sole primaverile,

una vecchia... placidamente sonnecchiandQ taglia i

cavoli mentre una giovane fanciulla sta facendo

mazzolini di viole) era ancora rappresentato alla

Promotrice, dove, nel 91, esponeva il

Ritratto del

padre,

altro importante, grande pastello e

L'annegata

(sempre in aperta, ridente campagna,mentre la madre

sceglie la verdura una bimba ha lasciato cadere nel

mastello fra i rapanelli galleggianti la sua... bam­

bola). Nel 1892, l’anno dell’importante Esposizione

retrospettiva, con cui la Promotrice festeggiava il

suo cinquantesimo anniversario, partecipava poi al-

l’Esposizione Colombiana con la già citata opera

A domicilio coatto

ed esponeva alla consueta Esposi­

zione annuale della Società Promotrice

Per via,

che

abbiamo ammirato ultimamente nella collezione

Monteu (soffia il vento, il sole illumina vivace­

mente il muro che costeggia la strada ombrosa, una

vecchia contadina di ritorno dalla spesa è tutta in­

tenta a fare i conti che forse non tornano; anima

ancora la scena un bel volpino che correndo la pre­

cede).

Idillio,

nel

93

(riprodotto in un’acquafòrte del

Chessa e commentato in versi da Desiderato Chiaves

nell’album della Promotrice di quell’anno);

Recinte,

nel

94

(interno d’un camerone: i futuri bersaglieri

hanno ancora il loro fagotto degli abiti borghesi);

Al pascolo

e

Ritratto,

nel

95

(queste quattro ultime

opere pure sempre

alla

Promotrice), accompagne­

ranno il periodo in cui l’arte di Vittorio Cavalieri

andrà assumendo quel nuovo, più vario sviluppo ed

indirizzo che si manifesterà poi superbamente

alla

Prima Triennale del

1896

ed

alle

memorabili Esposi­

zioni del

1I98. Alla

prima, unitamente

al

ritratto dd

pittore Carlo Stratta,

figurava quel

saoEmpirismo,

che

segna

un passo poderoso ed inusitato in

tutto

il cam­

mino

artistico percorso dal Cavalieri trattandosi

d’una

tela d’un tale verismo da costituire un’opera,

che in

nulla

ricorda

tutte le altre dovute al pennello

del

Nostro.

Quest’opera (una vecchia medichessa, die prepara

la

miscela medicinale — pestando vigorosamente,

quasi brutalmente nd mortaio — ad una madie

ansiosa e... fiduciosa die ha sottoposto d suo giu­

dizio la propria creatura ammalata), rude nd suo

insieme e che non vi sareste forse potuta attendere

da chi vi può aver rasserenato e rallegrato con

La

nonna, L'annegai'a

e potrà far fremere più tardi le

intime fibre dell’anima am

Madre, Un tortone, Sogno

di primavera,

ecc., ha un qualcosa d’impressionante,

che vi colpisce e che difficilmente, quando l’avete

veduta, potete cancellare dalla vostra memoria.

Mentre all’Esposizione Nazionale dd 1898 il Ca­

valieri rivelava tutta la più squisita sua sensibilità

con

Douixetti che scrive la Lucia di Lmnmtvwutr

(esposto con

Vecchio volpone,

e die abbiamo potuto

ammirare ancora ndla residenza torinese di S. E. Ca­

nonica), nello stesso anno, aU’Esposizkme deU’Arte

Sacra, una colossale sua tda suscitava profonda am­

mirazione in quanti la vedevano. Si trattava di

un’opera della lunghezza di 73 metri per 16 d’altezza

ripraducente, in tutta la sua imponente

grandiosità

nn« veduta p iiw iift» ifafc Palestina,

eseguita in brevissimo tempo, dd marzo d maggio,

ricavandola da una fotografia fornita dal compianto

rifu

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illustre egittologo àcmapireUL

Non dimenticando

Pagina grigia,

esposta ad 97

alla Promotrice; PsnsrdTs (una r i f i n ì in costume

di

VaOe Strana abbandonata a cena sfrenata),

fi

rrrrsts prima a Venezia ad

a».

con

Ootiiaèièi

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