

La relazione del Podestà di Torino al X X II Congresso
della Società Nazionale per la Storia del Risorgi
mento Italiano
Nel XXI I Congresso della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento
Italiano, che ha avuto luogo in Sardegna dal io al 13 ottobre, alla presenza
augusta di S.
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R. il Principe di Piemonte e sotto la Presidenza di S. E. il
Conte Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon, Ambasciatore di S. M. il Re
presso la Santa Sede, il nostro Podestà, nella seduta tenutasi in Cagliari nell'aula
magna della R. Università, ha dato comunicazione della seguente relazione sul nuovo
ordinamento del Museo del Risorgimento di Torino.
««/Quando ci si raduna a parlare di Storia del
S ó Risorgi ncn*o italiano è necessario e doveroso
che sia presente Torino che fu prima capitale d’Italia
e che ebbe l’onore di rappresentare una parte così
preponderante nella formazione di quegli eventi
storici di cui discutiamo in questi giorni.
«A me, Podestà di Torino, è poi particolarmente
gradito di trovarmi per questo scopo in questa
vecchia terra di Sardegna e in questa città di Cagliari
legata da tanti tradizionali ricordi ed affetti col
nostro Piemonte e colla mia città.
«È per ciò che a questo solenne raduno di eletti
cultori della Storia del Risorgimento Italiano ho rite
nuto che possa riuscire non privo d ’interesse di avere
notizie sulle cure che la Città di Torino dedica al
suo Museo del Risorgimento, a quel Museo, che ha
titolo di Nazionale per voto di Parlamento, e che è
sorto quale monumento a gloria di Re Vittorio Ema
nuele II, deliberato all'inizio del 1878 nei giorni
stessi del dolore per la morte del Gran Re. coll’in
tento preciso di creare, dice la legge istitutiva, **
un
Sacrario, nel quale dm'evano essere raccolte, intorno
all’immagine maestosa del Re, che tutte le riassume,
le memorie della preparazione, dei sacrifici e delle
lotte per la conquista dell’indiPendenza e dell’unità
della Patria
«La sede del Museo, come è risaputo, trovasi
nella Mole Antonelliana, che per ciò appunto si chiama
“ Tempio del Risorgimento
«L ’edifìcio è troppo noto perchè si debba illu
strarne l'idoneità artistica a conservare degnamente
i sacri cimeli; e i locali della Mole assegnati alle
raccolte storiche sono stati sufficienti all’ufficio per
oltre 20 anni.
«Poi — come il materiale andava aumentando
col tempo — apparve la necessità di ampliare i
locali, come pure di procedere ad altri lavori per la
buona conservazione di quell’importante monumento
architettonico così caratteristico nel panorama tori
nese. Tutto ciò richiedeva fondi cospicui e qualche
anno di tempo.
«Il Municipio stanziò i fondi e pose mano alle
opere nel 1930, e, quanto al tempo, si preoccupò
di non interrompere l’attività del Museo, onde pro
curò ad esso la sua attuale sede provvisoria in un
vasto edificio detto “ Palazzo del Giornale „ dove le
storiche collezioni vi sono allogate in buon ordine
cronologico, dai tempi napoleonici all’ultima guerra
nazionale.
«Ora s’approssima il momento in cui si potrà
restituire il Museo alla sua sede effettiva e già S. E. il
Conte Cesare Maria I)e Vecchi di Val Cismon, che
tanto dedica del Suo tempo prezioso a tener accesa
la fiamma degli studi storici, di cui è personalmente
cultore così autorevole, si è interessato alla sistema
zione definitiva del Museo. Sta di fatto che la Mole
Antonelliana, da sola, non sarebbe più sufficiente ad
una bene ordinata raccolta di cimeli, quadri, docu
menti; ma è adiacente ad essa un giardino, che la
separa da una palazzina, attualmente sede di uffici.
Si è venuti perciò nel pensiero di erigere sul suolo,
ora coperto dal giardino, una costruzione apposita
mente disegnata per uso di Museo, la quale verrebbe
ad unire la Mole alla palazzina. Questa si presta
ottimamente a collocarvi la direzione del Museo,
l’archivio, la biblioteca, l’emeroteca, la sala di con
sultazione ed altri servizi ad uso degli studiosi e dei
ricercatori.
«Nella Mole sistemata vi sarà un grande salone
che potrà pure valere per adunate e cerimonie pa
triottiche, e nel quale saranno esposti i quadri di
maggiori dimensioni; nella Mole e nella costruzione
nuova avremo poi acconce gallerie, opportunamente
attrezzate per mettere in buona luce tutti i cimeli
e gb oggetti che formano il patrimonio del Museo.
« I locali del Museo riusciranno così quasi tripli
cati da quanti erano prima e ciò consentirà un
diverso e migliore ordinamento del materiale e la
costituzione di speciali Sezioni dedicate a partico
lari argomenti: importantissimo tra l’altro quello
che sarà dedicato ail’Esercito Sardo, alle cui glorie
si allacciano quelle dell’Esercito dell’Italia unificata.
Consentirà pure l’ampliamento della Sezione dell’ul
tima guerra, alla quale come logica continuazione
potranno aggiungersi le memorie del Fascismo tori
nese, a gloria anche dei suoi Pionieri, Martiri ed Eroi.
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