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M O D A
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I T A L I A
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e impressioni che ci sono state inspirate dalla
recentissima Mostra autunno-inverno IV del-
l’Ente Moda italiana, hanno ben rivelato le carat
teristiche prevalenti dell’abbigliamento. Sono sfilate
a Torino le massime Case italiane: Franco, Binello,
Barbieri, Lamma, Lulian, Mattè, San Lorenzo, Tri
ncili, Villa, Gori, affermando ancora una volta il
primato dell’arte del vestire che in Italia assurse
nei tempi a fasto e gloria.
L ’influenza dell’abbigliamento «direttorio # si ri
vela moltissimo nel
tailleur,
nei mantelli ed in qualche
abito da pomeriggio. Le gonne tendono ad allun
garsi, e secondo le inspirazioni dei massimi sarti, vi
è una grande diversità di confezione.
Le maniche? Maniche arrotondate a palloncino,
maniche a foggia di alette, o moderatamente ampie,
o chiuse con polso aderente.
I
mantelli di lana sono adorni di cinture e colli
di pelliccia. Mantelli sportivi.
I
mantelli per pomeriggio sono di velluto o di
lana molto lavorata e sono adorni ed intarsiati mi
rabilmente di pelliccia di alto valore.
Abbiamo notato nei
taiUcurs,
molte giacchette
corte, strette con cintura od aderenti alla vita.
Li completano
gilets
di cuoio, con bottoni pure di
cuoio.
Per il pomeriggio sono di gran moda i
taiUeurs
di velluto con lunghe giacche strette a vita. Le gonne
di questi
tailleurs
sono diritte, liscie o guemite di
pieghe fonde. Ammiratissimi gli insiemi per sport:
a maniche lunghe, scollature aderenti al collo, por
tati con mantelli tre-quarti.
Mirabile mostra di abiti da pomeriggio di grande
eleganza in nero, con piastroni bianchi o con incro
stazioni di tessuti diversi. Le gonne sono leggermente
in forma.
Negli abiti da sera le nostre massime Case espo
nenti, ci hanno offerti modelli scollati in quadra
tura, in isbieco, rotondo o a punta. I dorsi sono sco
perti o mollemente velati da tulli finissimi.
Di prevalenza, abiti molto stretti, a strascico, in
velluto o crespo o seta pesante.
Ammiratissimo qualche mantello da sera; lunghi
ed ampi come gli abiti. Mantelli <direttorio ■.
Alla IV Mostra le pellicce, come i gioielli, hanno
sfolgorato per ricchezza e per novità, formando un
tipo armonico con l'abito; concedendo la gioia dei
colori all’infuorì della solita gamma dei grìgi e dei
marroni, affermandosi nei colori blu, verde, azzurro,
in gradazione tenue e delicata come l’abbigliamento.
Meravigliosa alleanza.
Bianco e nero regnano in ogni modo sovrani ed
alleati: ermellino, persianer, ed altre pelli tinte in
bianco sono in grande onore.
Cappe e mantelli d’ermellino e di volpe bianca
saranno pur sempre pellicce di superba magnificenza.
Per Sport? La foca a pelo rasato contribuirà
anch’essa all’eleganza 1935; confezioni utilissime per
la loro leggerezza, la lóro impermeabilità e per la
loro resistenza. Il colore naturale varia, secondo la
specie, dal bianco avorio al grigio argento. Per la
sua leggerezza e per la sua adattabilità questa pel
liccia viene indossata preferibilmente.
Ancora riportandoci alla mirabile Mostra dei mo
delli autunno-inverno presentati dall’Ente Moda, ri
cordiamo per il mattino una giacca in
breitsvanz
grigio con dei risvolti ripiegati in lana arancione.
Una giacca tre-quarti in leopardo, su vestito di
lana violetto — un costume color ruggine accoppiato
ad una camicietta di velluto verde — ed un abito
per golf in due toni marrone, con giacca in antilope
e camicietta di tono scuro — ed un abbigliamento
in velluto ciniglia violaceo con camicetta in laminato
scozzese — ed un mantello in foca marrone su un
vestito verde — ed un abbigliamento per mattino
con gonna di lana e giacca in pelliccia molto ampia.
Il
pomeriggio è improntato ad un carattere molto
elevato di distinzione e signorilità: vestito lungo a
terra, in velluto nero con un mantello alla russa,
pure in velluto con bordo di volpe argentata.
Preludio sfarzoso, programma di gran lusso che
l’inverno effettuerà nelle sale aristocratiche d’Italia:
ai balli, ai tè, sulle spiagge marine — ai Casinò —
ovunque ove la donna italiana rende sfarzosa e bril
lante la sua bellezza di dama raffinata e competente.
Per questo, noi segnaliamo la IV Mostra Nazio
nale della Moda, come una profonda affermazione di
arte e di bellezza, che ha additato il mirabile sforzo
dei nostri industriali e degli artigiani nell’ekvarsi al
disopra della concezione solita e comune. Dai mer
letti alle sete, dai velluti alle lane, fino alla canapa,
ormai trattata con rara maestrìa, che rende anch’essa
tessuto pregevole di eleganza.
Per l ’alta opera dei suoi Dirìgenti, anche nel
campo dell’abbigliamento, l'Italia si avvia al più
fulgido primato.
Min.
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