Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1551 / 1821 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1551 / 1821 Next Page
Page Background

La p ietra lombale di P IE T R O

D E V IL L A R S A rc ivesco vo di

«

V ienne nel D e lfinato

("f

1592)

recenlemenle ritrovata a Monca-

lie ri; ora nel Museo civico di

To rino

Noia del professore ORESTE MATTINOLO

D

evo ad un caso se, (avendo trovata aperta una

porticina posta a sinistra entrando nella chiesa

di San Francesco in Moncalieri) mi sia avvenuto di

trarre dall’oblio una artistica pietra tombale desti­

nata nell’anno 1592 a ricordare un Arcivescovo fran­

cese di nobilissima famiglia, morto a Moncalieri.

Varcando la soglia della porticina mi ritrovai nel­

l’ambiente poco illuminato nel quale il sacrestano

accudisce alle funzioni di campanaro, e dove rin­

serra gli strumenti e i materiali per la manuten­

zione della chiesa; ma quale fu la mia sorpresa nello

scorgere, fissato nel muro, e in gran parte ricoperta

dalla scala che dà adito alla cella campanaria, un

bassorilievo di marmo nel quale potei scorgere la

figura di un Vescovo barbuto la cui faccia, egregia­

mente modellata, mi impressionò stranamente per

la espressione di ingenua serena bontà.

Per quanto potevo, intravedere nelle condizioni

in cui mi trovavo e nelle quali si trovava il basso-

rilievo (in gran parte ricoperto dalla scala e da milk

arnesi) potei constatare che si trattava di una pietra

tombale di un Vescovo col corpo steso, chiuso in

un ampio piviale, colle braccia piegate lungo il corpo;

una iscrizione (che in quelle condizioni non potevo

leggere) e uno stemma nobiliare ornavano il monu­

mento.

Per alcuni anni nelle mie passeggiate domenicali

a Moncalieri mi accontentai (quando trovavo la por­

ticina aperta) di rivedere e di ammirare l'effigie del­

l’ignoto prelato.

L’artista, aprendo gli occhi al morto, ne aveva

animata la figura, dandole cosi il fascino di una sug­

gestionante espressione di attraente calma serena e

dignitosa: cosicché ne avvenne che nd ogni mia

visita crescesse in me il desiderio di conoscere dii

fosse stato quell’ignoto, cosa averne operato nel

mondo, e per quali evend tosse stata quella notevole

opera d’arte abbandonata nel meschino locale.

Cori decisi di invocare l'aiuto d à Rev. Padri

Barnabiti, ai quali è affidata l'ufficiatura della

China

di Som Francesco,

ricourutta nell'anno 178& sul­

l’area dell'antica chiesa del Convento dei Francescani.

Devo al Rev. mio amico il

Pa irt Boddaert

(degno

successore dd compianto Pache lenza nella direzione

deH’Osservatorio di Moncalieri) se, accettando di

venir meco, permettendo la rimcsàone dei materiali

che impedivano la visione totale della pietra tom­

bale, e illuminando camnicn«cmente il locale, si

potè procedere a la lettura deJa epigrafe segnata

tutto attorno al baworflicvo deQa pietra tombale.