

LA PIETRA TOMBALE DI PIETRO DE VILLARS
«Il 24 aprile 1556 è nominato redattore delle
Lettere apostoliche; e dal 5 settembre al 25 dicembre
del 1559 è ancora
conclavista
del Cardinale Toumon
nel conclave che nominava Papa Pio IV (1). Nomi
nato Vescovo di Mirepoix (31 gennaio 1561) assiste,
come Deputato degli ecclesiastici agli Stati di Pon-
toise (Etats) e di S.t Germain en Lave e prende
parte al famoso colloquio di Poissy il 14 ottobre.
«Dopo la morte del suo potente protettore l’Ar
civescovo di Lione (avvenuta il 23 di aprile 1562),
egli ritorna alla sua piccola diocesi nei Pirenei e si
occupa attivamente a ricondurre la concordia fra
i suoi fedeli; a convertire gli eretici cercando di
sanare i disastri cagionati dalle guerre civili.
«Il 9 maggio 1575 Pietro de Villars è promosso
all'Arcivescovado di Vienne, essendo avvenute le
dimissioni dalla carica di Vespasiano Gribaldi (2)
ed entra nella nuova sua diocesi solennemente, il
giorno 30 di giugno 1576.
«Senonchè, assorto nei tristi avvenimenti politici
che insanguinavano la Francia, è soventi assente
dalla Diocesi.
«Come membro del Consiglio Reale (1576) venne
eletto Deputato agli
Etats
di Blois, dai quali ebbe
incarico di negoziare col Re di Navarra la pace di
Bergerac (17 sett. 1577).
«Unitamente al suo amico Pierre d ’Epinac, Arci
vescovo di Lione, ma in sottordine suo, partecipa
ai confusi intrighi che preludiarono alla Santa Lega.
«Nel 1584 lo troviamo Commissario ecclesiastico
all’Assemblea dei notabili, convocata da Enrico II
a Saint-Germain-en-Laye, dove si fa rimarcare dalla
Corte per il suo zelo nel sostenere gli interessi della
religione; ma però quando il Re di Francia lo vuole
inviare presso il Re di Navarra colla missione di
ricondurlo a Parigi, egli si eclissa e lascia segreta-
mente la capitale (luglio 1586).
«Per tale fatto la sua carriera politica ha termine;
ritorna nella sua Diocesi, ma per non lungo tempo.
«Sfiduciato, nauseato da tante vane agitazioni
egli non pensa più ad altro che a passare nel riposo
e nel raccoglimento gli ultimi anni di vita che ancora
gli rimangono.
«Come vicario generale lo assiste suo nipote anche
egli di nome Pietro, Vescovo di Mirepoix, già, fino
dall’anno 1575, che egli spera di avere come suo
successore. A lui abbandona l’amministrazione della
Diocesi di Vienne e si ritira a Moncalieri dove muore
il 14 novembre 1592.
(1) Pio IV (Giovanni Angiolo Medici), Papa dal 1559
al 1565, fratello del Marchese Medici di Marignano che fu
Generale di Carlo V, nacque a Milano nell’anno 1499; fece
la guerra ai Turchi e vide la fine del famoso Concilio di
Trento nel 1563 di cui confermò i decreti. Abbellì Roma di
£-andiosi edifici pubblici impoverendola.
(2) Va qui ricordato che l'Arcivescovo Gribaldi nel
l’anno 1602 consacrava prete San Francesco di Sales a
Thorens. Egli poi moriva a Thovière presso Evian nell’anno
1608. si crede, vecchio di anni 106!
Cosi il Bosio, loc. cit., pag. 89.
(3) È strano come Pietro de Villars, nipote e succes-
<■ Il nipote Pietro nominato arcivescovo di Vienne
al posto già occupato dallo zio (26 aprile 1591) lo
assiste negli ultimi suoi giorni confortati dalla pre
senza a Moncalieri del suo vecchio amico e anteces
sore nella Archidiocesi di Vienne, Vespasiano Gri
baldi, che presiede ai suoi solenni funerali ».
Questa, come si rileva dalla dotta lettera del-
l'Abate Cavard, è la storia della vita di Pietro de
Villars.
Va ricordato che Pietro de Villars, valente lati
nista ha lasciato opere stampate e tra queste un
Trattato della
Istituzione dei Pastori
e un
Catechismo
per la gioventù.
Nel 1587 una nuova edizione del
Rituale di
Vienne
inspirato al
Rituale romano.
I
manoscritti (lettere e memorie relative ai ne
goziati diversi ai quali prese parte), egli, prima di
morire, prese cura di distruggere col fuoco.
* * •
Dall’esame della carriera di Pietro de Villars,
quale abbiamo esposto è facile assurgere a qualche
considerazione di indole psicologica sulle qualità di
un uomo che in momenti difficili non volle rinun
ciare alle sue convinzioni, pur di emergere sopra gli
altri, come avrebbe facilmente potuto, data la sua
cultura, le sue attitudini letterarie, la sua nobile
origine, la stima che di lui avevano i due potenti
porporati francesi che se ne giovarono in difficili
occasioni.
Pierre de Villars dovette essere mite di carattere
e di cuore, come lo provano le sue cure intese a
cercare di sollevare i miseri contadini sconvolti dalle
guerre di religione, e dalle imprese militari, piombati
nelle più dure condizioni; e come lo attesta il suo
allontanamento precipitoso dalla Corte dove avrebbe
potuto ottenere onori e laute prebende quando si
fosse prestato ai disegni del Re, dei quali a noi è
oggi impossibile conoscere la portata.
La rinuncia stessa alla Sede Arcivescovile; il suo
consecutivo ritiro nel convento di Moncalieri, lon
tano dalla patria (alla quale non aveva potuto gio
vare secondo il desiderio suo), per dedicarsi a vita
di preghiera, provano che egli, come il Gribaldi, suo
antecessore e il nipote Pietro (3), suo successore,
abbiano trovato nella Sede arcivescovile di Vienne
difficoltà di carattere così grave che per vincerle e
dominare la situazione sarebbe occorsa l’azione di
tempre abituate ad agire, senza scrupoli e senza
I
sore del nostro (figlio di Francesco, Consigliere al Parla
mento di Dombes e di Francesca Gayaud) n. a Lione il
3 marzo 1545, Dottore della Sorbona, Vescovo di Mirepoix
(9 maggio 1375), Arcivescovo di Vienne (26 aprile 1)91),
abbia anch'egli come già il Gribaldi e lo zio abbandonata
la Sede nel 1599, ritirandosi ad Annonay e quindi a St-Genis-
Laval dove mori il 18 luglio 1613, e fu seppellito nella Cap
pella dei Gesuiti a Vienne.
Nello spazio di 32 anni tre Vescovi della stessa sede la
abbandonarono di spontanea volontà! Tristezza dei tempi?
mentre successivamente la famiglia de Villars diede 3 Arci
vescovi alla Sede di Vienne
( B o u i l l e t ,
Dictionnmirt).