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PANORAMA MUSICALE

primato nella musica operistica va incontestabil­

mente all’Italia, quello della musica da camera

spetta essenzialmente alla razza tedesca; e non di­

ciamo Germania, perchè Vienna è la città che incon­

testabilmente ha largito più tesori alla musica pura.

Inoltre l’esecuzione di essa, specialmente per quanto

riguarda la musica da camera, è basata su tanti

elementi che hanno tratto alla tradizione pedagogica,

al metodo ed alla tenacia di addestramento singolo

e collettivo, all’appoggio finanziario delle masse, ele­

menti che in gran parte per un cumulo di circostanze

storiche e di ambiente sono superiori in qualche altra

Nazione che presso la nostra. Leggermente superiori

soltanto, ma quel tanto che basta perchè i complessi

che facciamo venire dall’estero, e che sono i migliori

che si possono trovare oggi nell’agone musicale, pos­

sano presentare il valore e l’ammaestramento di

modelli da raggiungere e probabilmente da sorpas­

sare, versando nel loro stampo perfetto l’incande­

scente foga della nostra anima mediterranea.

Però anche in questa tornata il G. U. M. non ha

mancato di portarci a contatto con valentissimi

campioni della musicalità italiana.

L'Associazione Veneziana per la musica da Camera

inizia in quest’anno la sua neo-sorta attività arti­

stica, e Torino ha opportunamente voluto assicu­

rarsi la primizia. Atto di puntuale interesse per le

novità musicali, e di cordiale ospitalità per la dolce

città consorella. Questa camerata Veneziana, che

rinnova gloriose tradizioni fiorite nel Rinascimento

suH’Amo e sulla Laguna, è composta al massimo di

17 esecutori, quasi tutti professori del Liceo Musicale

«Benedetto Marcello »di Venezia, e la combinazione

di essi permette di eseguire composizioni per cate­

gorie di strumenti i quali raramente hanno occasione

di raggrupparsi fuori della vita orchestrale.

Il

tenore Luigi Simonetta-Rangoni è uno dei

migliori interpreti della lirica da camera, forma

presso di noi non ancora tenuta in quel conto che si

merita; ed il nostro concittadino Renato Russo rin­

noverà i successi già più volte decretatigli dal suo

pubblico fedele ed affezionato. Il magistrale Ulisse

Matthey farà tuonare con mano... e con piede maestri

il nuovo organo della sala del Liceo musicale Verdi.

Questo, per sommi capi, il programma di 14 con­

certi a cui altri si potranno eventualmente aggiungere.

Inoltre nella piccola e simpaticamente raccolta

saletta del Liceo musicale avranno luogo alarne

sedute di preparazione ai Littoriali della Musica per

l’anno X III ed a cui parteciperanno con il coro e

quartetto del G. U. F. giovani diplomati all’inizio

della loro carriera concertistica. A tali audizioni

anche gli abbonati del G. U. M. potranno libera­

mente accedere.

La P

m

Caltava F— !■!!■

La Sezione musicale della Pro Coltura femmi­

nile

ha superato nel programma di quest’anno le più

esigenti

ed ottimistiche aspettative. Ed è ammirevole

come il suo programma rappresenti una integrazione

di quello del G. U. M., in un modo così felice e scevro

da ogni doppione, da far ritenere che la coltissima

signora Bice Bertolotti Lupo, presidente della sezione

musicale della prima, ed il dott. Guido Bachi, ret­

tore del G. U. M., abbiano dei convegni privati per in­

dirizzare ed armonizzare le loro illuminate iniziative.

Quest’anno per tre concerti la Pro Coltura emigra

dall’accogliente sala del Liceo musicale per occupare,

con le falangi degli esecutori e degli uditori, teatri

della città.

Il

3 dicembre, quando queste note giaceranno

ancora in tipografia, il Regio anticiperà la sua aper­

tura per accogliere il pianista Horowitz, uno dei più

formidabili concertisti viventi, e un’orchestra diretta

dal Maestro Previtali, diplomato del Liceo di Torino

e prezioso collaboratore del Maestro Gui che ha fatto

di Firenze una Mecca musicale. Il «Concerto in mi

bemolle » di Beethoven e quello in «La maggiore »

di Liszt, di cui Horowitz è insuperato interprete,

l’ouverture

«Egmont » ed il poema sinfonico «Sar­

degna » del ventiquattrenne maestro Porrino costi­

tuiscono un programma oltremodo interessante.

Questa ultima composizione è degna di stare vici,

agli altri tre colossi, perchè ci apporterà l’interpreta­

zione musicale dell’isola che tanti legami storici affra­

tellano al Piemonte.

Nella cornice raffinata del Teatro di Torino il

regista Jean Cocteau, ed il maestro Hermann Scher-

chen, dirigendo una piccola orchestra da camera ci

daranno la realizzazione scenica

dell’Histoire d’un

soldat

di Igor Strawinsky e del

Pauvre Matelot

di

Darius Milhaud. Bizzarrie di eccezione; basti dire

che per

recitare,

non

cantare,

la prima si scomodano

un tenore ed un soprano dell’Opéra di Parigi, un

baritono dell’Opera di Strasburgo, un basso del-

l’Opéra di Montecarlo e la danzatrice Czobel

la quale,

fra tanti esimi cantanti, avrà la parte principale.

In un teatro da stabilirsi (Regio o Vittorio), la

«

Passione di S. Matteo

», il gigantesco Oratorio di

Bach da parecchi decenni non più eseguito a Torino.

Ardua di esecuzione e di interpretazione, questa

opera altissima avrà un direttore di degna compe­

tenza e solisti specializzati in quelTaustero stile di

canto. L’orchestra sarà il magnifico complesso del-

1

’ «F.IAR ».

Esaminando ora il programma della musica da

camera

c’imbattiamo nel «Trio Busch », il quale d

darà in questa forma sensazioni pari a quelle che d

ha già largito sotto la specie del quartetto. Forma

che d presenterà quest’anno il «Quartetto fioren­

tino », Ù quale per la pròna volta si farà udire a

Torino. Altra nuova conoscenza per il nostro pub­

blico saranno la violinista Erica Merini ed fl pianista

inglese Curzon. Anny Hehn, l’intelligentissima inter­

prete wagneriana, d darà un saggio dd bd canto nella

sua più perfetta realizzazione stilistica; Wanda Lan-

dowska rievocherà con fl clavicembalo grazie lontane

facendod pure udire, per la prima volta

m

Italia le .

Variazioni di Goliberg

che Sebastiano Badi improv­

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