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PANORAMA MUSICALE

visò al letto di morte dell’amico di tal nome. Signi­

ficativo episodio di tempi in cui la musica permeava

davvero spiritualmente la vita degli uomini. Anche

Beethoven recatosi presso la Baronessa Dorotea von

Hertmann a farle una visita di condoglianza per

la morte del figlio, senza vane parole si diresse al

pianoforte e confortò il dolore materno con una im­

provvisazione.

Ma una già così ricca serie di esecuzioni non è

parso alla Pro Coltura dono sufficiente per i suoi

abbonati, e nella nuova sala di viaCernaia si terranno,

oltre a frequenti occasionali audizioni non ancora

perfettamente programmate, altre quattro sedute

musicali, altrettanto importanti quanto quelle di

cui ci siamo finora intrattenuti e che rappresentano

una integrazione di essi. Concerto dell’americana

Guila Bustabo, che chiede a Torino il battesimo della

sua «tournée » italiana; concerto Materassi (violino)

e Dalla Piccola (pianoforte), noto quest’ultimo anche

come interessante compositore; presentazione del-

1

’ «Orchestra da Camera », diretta dal fervido ed

attivissimo Maestro De Napoli. Infine una realizza­

zione figurativa-musicale con una interpretazione

della

Botte à joujoux

di Debussy, balletto per burat­

tini con musica per pianoforte. A questo siederà il

Maestro Bufaletti, mentre gli scenari ed i costumi

sono affidati a Felice Casorati.

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programma di tale

riunione sarà completato da esecuzioni del violinista

Giaccone.

L ' A c c a d c a l a C o r a l e “ S t e f a n o T e m p i a „

Questa istituzione che venne fondata nel 1875

meriterebbe un po’ di storia delle sue origini e del

suo sviluppo; esame che sarebbe un peccato conden­

sare nel breve proemio di un programma di Concerti

e che formerà probabilmente il tema di uno scritto

particolare.

Per l’anno musicale in corso, il 6o° della sua

gloriosa vita, la nostra gloriosa società corale svol­

gerà un programma specialmente notevole. Com­

paiono i grandi nomi che diedero vita ad uno stile

di una grandiosità e di una nobiltà pari ai sacri Testi.

Palestrina, il sommo, apparirà con vari «Mot­

tetti » e «Madrigali »; Carissimi, nel suo

Ardens est

cor meum,

a 4 voci con accompagnamento di organo,

confermerà ancora una volta a quale altezza e mo­

dernità di espressione armonica e melodica si fosse

giunti nel 600 in Italia. Di Benedetto Marcello si

udrà il Salmo X, e

YIncarnaius

e

Crucifixus

della

Messa scritta per Papa Clemente XI (brano ritrovato

in un volume esistente alla Biblioteca Nazionale di

Torino).

Bach sarà rappresentato dalla

Cantata iella Pen­

tecoste,

dalla X. 140 e 106 già eseguite e da quelle

X. 144 e 138 di nuova esecuzione. Brahms e Men-

delssohn ci daranno vari pezzi corali e duetti scelti

fra i migliori.

Vincenzo Bellini sarà commemorato con il coro

di introduzione del

Pirata

e colla magnifica pagina

dei

Puritani: La luna, il sol, le stelle

eseguita dal

coro anziché dal quartetto.

Elenchiamo pure gli autori viventi contemplati

dal Programma: Cipolla con

La morte dì Ermengarda\

Contessa con liriche ed il canto a due voci

Speranza

e amore

; Peracchio, pure con liriche e brani corali;

Sinigaglia con le sue briose canzoni, alcune nuovis­

sime; Pistone, che del Coro della «Stefano Tempia »

è il reggitore e l’anima, con vari brani corali,

La

Risurrezione,

su testo di Alessandro Manzoni, per

coro, organo e ottoni. Il primo Concerto avrà luogo

in dicembre.

Maggiore e più completo sviluppo potrebbero

avere le esecuzioni se la buona volontà e la passione

musicale che raggruppano le voci in assidue prove,

si diffondessero anche fra elementi di progredito

dilettantissimo che si offrissero per la formazione

di una orchestra abbastanza numerosa da permet­

tere di affrontare programmi più complessi.

La «Stefano Tempia » potrebbe sviluppare assai

più la sua attività artistica, e gli amatori potrebbero

trovare in essa una scuola di illuminata disciplina

orchestrale e di nobile interpetazione stilistica.

I Venerdì S in fon ic i a l Teatro di Torino

Li abbiamo voluti battezzare così, senza allu­

sione alla loro caratteristica di radio-trasmissione,

perchè i 16 Concerti Sinfonici messi in programma

dall’ «EIAH » costituiscono un prezioso privilegio

per i torinesi. Non si ripeterà mai abbastanza che la

radio-audizione, anche la più perfetta non può com­

petere con l’audizione diretta. Quella può rappre­

sentare una economia per chi vuole spendere poco,

una comodità per chi non vuole uscire di casa, una

necessità per chi vive in paesi rurali od in piccoli

centri di provincia; ma non pretende certo di essere

il surrogato di un’audizione diretta con la nitidezza

cristallina dei suoni, la visione delle masse orche­

strali e del loro conduttore e specialmente con quel­

l’atmosfera particolarmente vibrante che emana da

una massa raccolta e fusa in una emozione d’arte.

Una rapida scorsa al programma della stagione

Sinfonica 1934-1935, che ha avuto inizio con il con­

certo del 7 dicembre diretto da Antonio Guarnieri,

permetterà di valutare e di pregustare l'altissimo

godimento musicale che gli amatori potranno attin­

gere nella sala elegante di via Verdi, felice connubio

di settecento e di novecento.

Anzitutto i direttori. Oltre al citato Antonio

Guarnieri, gli italiani: Adriano Lualdi (21 dicembre);

Armando La Rosa Parodi, capo della sezione arti­

stica dell’ t EIAR »di Torino (28 dicembre); Vittorio

Gui (4 gennaio); Massimo Freccia, direttore perma­

nente dell’Orchestra Sinfonica di Budapest (11 gen­

naio) ; Daniele Amfitheatrof (18 gennaio); Willy Fer­

rerò (25 gennaio); Bernardino Molinari (i®febbraio);

Rito Selvaggi (15 febbraio); Victor De Sabata (i° e

8 marzo).

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