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SO L EN N IT À G A R IB A LD IN E N E L L 'U R U G U A Y

E mentre la

Gazzetta Piemontese

passò sotto si­

lenzio l’importante avvenimento artistico, il

Messag­

gere Torinese

si mise a criticare acerbamente il li­

bretto e la musica. « Un guazzabuglio dei più famosi,

che siano usciti dalla fucina dei moderni operisti ».

Questo è per il libretto. E per la musica: « Se diamo

retta ai francesi » (come ognun sa la prima rappre­

sentazione dei

Puritani

avvenne a Parigi al teatro

degli Italiani il 25 gennaio 1835) « è un prodigio di

creazione, se crediamo agl’italiani è un prodigio di

mediocrità. Ad ogni modo, noi torinesi, l'ascoltammo

con un prodigio di pazienza ».

Con tutto ciò, quattro anni dopo circa, i

Puritani

furono accolti trionfalmente al Regio con la Tado-

lini, Napoleone Morìani, il Fomasari ed il Ferri.

E fu uno spettacolo magnifico nel suo complesso. Ed

ecco, in breve, esposte le fasi evolutive dell’opera

belliniana a Torino.

Qualcuno chiederà se l’autore fu mai a Torino.

Sì. Il Bellini fu di passaggio nella nostra città il

10 aprile del 1833. Proveniva da Milano ed era

diretto a Londra. Non era solo. Viaggiava col Maestro

una grande cantante: Giuditta Pasta. Era di qua­

resima, ed i teatri, eccettuati quelli adibiti a spet­

tacoli marionettisti, erano chiusi, come prescriveva

la legge prima del quarantotto. E così il Bellini non

potè assistere alla rappresentazione del suo

Pirata,

rappresentazione avvenuta, due mesi dopo il suo

passaggio, al teatro D’Angennes.

GIOVANN I G A LL IN A

Solennità garibaldine nell’Uruguay

L’augusto dono di S. A. R. il Principe di Piemonte

I

n questo mese la collettività italiana della Repub­

blica dell’Uruguay, auspice la benemerita società

di mutuo soccorso

Unione e Benevolenza

di Salto,

inaugura solennemente nel campo storico di san­

t ’Antonio, dove la Legione

italiana si coperse di gloria

l’8 febbraio 1846, un obe­

lisco, che servirà pure d ’Os-

sario, perchè vi saranno de­

positati i resti mortali dei

legionari caduti nelle vici­

nanze del campo stesso. L ’o­

belisco, alto m. 15, con una

base di m. 12 per 10, è tutto

in pietra lavorata a bu­

giarda. Sul davanti in linea

verticale il nome « Gari­

baldi ». Ai lati due fasci

Littori, alti m. 3 con un

diametro di m. 0,60. Nella

parte posteriore una targa

riproducente il decreto del

governo di Montevideo che

riconosce l’importanza del­

l ’azione di sant’ Antonio.

Nome, fasci e targa saranno

in bronzo. Il suddetto de­

creto è riprodotto da Giu­

seppe Guerzoni nel suo in­

superabile

Giuribaldi,

dov’è

pure la più completa e veri­

dica descrizione della batta­

glia, stesa dal generale Soc­

chi. Il progetto dell’obelisco devesi all’architetto com­

mendatore Giovanni Veltroni residente a Montevideo.

All’inaugurazione, presieduta dal R. Ministro d ’Italia,

interverrà il Presidente della Repubblica col suo

governo e le rappresentanze

di tutte le società italiane

costituite. Verrà pure inau­

gurato un busto in bronzo

dell’eroe dei due mondi nel­

l’atrio della sede sociale della

società

Unione e Benevolenza,

della quale il biondo arcan­

gelo delle battaglie della li­

bertà è presidente onorario

perpetuo. Il busto, ch’è opera

dello scultore italo-urugua-

yano Edmondo Prati, resi­

dente a Caldonazzo presso

Trento, è dono augusto di

S. A . R. il Principe di Pie­

monte, Socio onorario di quel

magnifico sodalizio. L ’impo­

nente celebrazione, cui con­

tribuì il Duce medesimo,

cementerà di nuove fronde

d’alloro la fraterna solida­

rietà delle due Nazioni so­

relle, indissolubilmente unite

attraverso gli eventi del pas­

sato, nell’efficienza del pre­

sente, per la promessa e le

premesse dell’awenire.

NINO D’ALTHAN

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