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C a r ili* M U B ^ U V a l n n l U

FACOLTA’ E PROFESSORI NEI PRIMI SECOLI

DELLO “STUDIO TORINESE,,

L

’universale stima di cui fu sempre circondata

l’Univereità degli Studi di Torino, la fama che

gliene derivò, attraverso secoli d ’esercizio, dalle virtù

preclare di scienza e dalla probità di vita spiri­

tuale e morale dei Maestri che, dall’alto delle cat­

tedre, hanno spesso comunicato queste qualità alle

falangi dei discepoli, la gloria dell'istituto cui, die­

dero lustro, oltre il costante favore del Principe, il

geloso amore di cui lo circondò in ogni tempo la

cittadinanza, hanno fatto sì che si stringesse attorno

a Lui la concordia unanime nel volerlo sempre più

splendido di cattedre insigni, volte all’accrescimento

del patrimonio culturale del Piemonte, quando

questultimo si riassumeva tutto nella sua Capitale

e dellTtalia, quando Torino divenne, fedelmente e

devotamente, una delle grandi città italiane.

Illustreremo i Maestri più insigni che ascesero le

cattedre del nostro Studio: Dal Panciroli al Thesauro,

dal Lama al Tagliazucchi, dal Chionio al Cuna ed

al Gorresio, dal Bartoli al Denina, dal Corazzi al

Peano e al D ’Ovidio; dal Fantoni al Buniva, al Carle,

al Mosso ed al Lombroso, dal Vallauri allo Stampini

e Renier e al Graf, dal Bono al Chironi, ecc.

Cercheremo di fare in modo che, in una rassegna

necessariamente sintetica, i Maestri che salirono in

maggior fama di sapere, vengano ricordati alle nuove

generazioni di lettori non già per ammonir questi

ultimi « a seguir le loro orme e farsi sul loro esempio »

— secondo la retorica cara alle commemorazioni dei

tempi andati — ma per mostrare che, attraverso le

glorie della tradizione, la sempre verdeggiante fronda

di un albero in pieno rigoglio, prospera e diffonde

il suo benefico influsso sulle vaste ed ognor crescenti

schiere degli studiosi.

* • *

Ma, prima d ’iniziare i profili dei singoli uomini

insigni che onorarono la cattedra torinese, vediamo

alcune caratteristiche, alcuni numeri indici, riguar­

danti i docenti dei primi secoli del nostro Studio,

partendo dal secolo X V I .

Gettiamo uno sguardo retrospettivo di quattro-

cent'anni: Esattamente nel 1534 . Quanti erano, in

quell’anno, i professori del nostro Studio? Venti­

cinque, così divisi secondo le Facoltà: teologia e jus

canonico, otto; jus civile, sette; quattro in medicina;

due in chirurgia; due in filosofia — che faceva parte

della Facoltà di medicina (medicina degli spiriti); —

uno deputato « ad lectionem de nonis », che non ben si