

DI NOSTRADAMUS E Di VNA SVA
POCO
NOTA I
cola Salon
è
invasa da una turba di postulanti che
invocano guarigioni, oracoli e prodigi; eruditi e
scienziati esaminano e discutono gli astrusi presagi
e taluni poeti, nella smania di esaltare la nuova rive
lazione, non risparmiano inni e laudi agl’innocenti
ed ignari editori (13).
Parecchie volte Nostradamus deve lasciare Salon
per accorrere al richiamo di personalità ricche o
potenti; così assiste a Carcassona il vescovo Amedeo
di Foy, ed al 14 luglio dello stesso anno (1555)
parte alla volta di Parigi (14).
Il Re di Francia desidera consultarlo personal
mente e lo invita a corte per mezzo di Claudio di
Savoia, governatore della Provenza.
Nostradamus giunge a destinazione il 15 agosto:
stanco per il viaggio lungo ed accidentato, è colto
al suo arrivo da un improvviso attacco di gotta che
lo immobilizza per una diecina di giorni nel ricco
palazzo del Vescovo di Sens, assegnatogli .dal So
vrano, per alloggio; ristabilitosi, raggiunge il Re a
Sant Germain-en-Laye e di là si reca a Blois a visi
tare i Principi Reali; le sue predizioni sono assai
caute, ma gli fruttano, non di meno, ricchi doni,
alte protezioni, e la personale amicizia della Regina
Caterina de’ Medici.
Nel 1556, secondo la lapide del Morozzo, Nostra
damus è a Torino (15), ospite della Villa la Vittoria.
Nulla sappiamo attorno alla sua attività.
A Torino, secondo gli statuti allora vigenti, i
medici stranieri erano ammessi all’esercizio profes
sionale solamente dopo aver ottenuto l’approvazione
dei medici e dei «chierici » della Città incaricati di
esaminarli. Ma Nostradamus si trattiene al Morozzo
allo scopo di perfezionare la sua arte di medico
astrofilo, o di praticaria?
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Alcuni medici e chirurghi torinesi godono b” «na
rinomanza, e sono giunti certo fino a lui il noiui v.
l’opera di Pietro Bairo, autore di un ricettario a quei
tempi assai apprezzato (16), e la fama di quel tal
chirurgo che fece attendere per ben due anni, all’in
signe Ambrogio Pareo, archiatra di Enrico II, ve
nuto a Torino nel 1536 al seguito del Maresciallo di
Montjean, la ricetta di un balsamo efficacissimo per
sanare le piaghe prodotte dalle archibugiate (17).
Il testo dell’iscrizione liminare già esaminata
ci richiama più al profeta ed all’astrologo, che al
medico: comunque, la permanenza torinese di
Nostra
damus è certo breve.
Il 27
luglio
1556 è
accertata la sua presenza a
Salon,
dove,
innanzi a
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Laurent, notaio,
anticipa all’idraulico Adamo di Craponne, sa ga
ranzia di Pani Girard e di Jehan Suffren, scudi 500
per la costruzione di un canale die dovrà condurre
a Salon le acque della Dtnanza.
A Salon, Nostradamus riprende la sua attività
studiosa e realizzatrice: nel 1557 pubblica a Lione
U Ptrmpkrmu de Gelidi tur l’exorUUùm de Ménode
éhides de bontus Mrtx,
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