

giore potenza, tanto che nel
1220
gli viene
riconfermato il vicariato imperiale; in Testo
ni». per quanto pare, teneva sempre Castel-
vecchio dove talvolta faceva dimora: muore
nel 1226. Allora la potenza vescovile si inde
bolisce; il successore Giacomo l i , al contrario
del I. è tranquillo, modesto e pio; nel 1231 si
dimette dal vescovado.
Non è qui luogo di diffondersi sulle conti
nue e profonde lotte per cause politiche ed
economiche che si combatterono tra i conti
di Savoia. Torino col suo vescovo, Monferrato,
Asti, Chieri, Testona e signori diversi, nonché
le città della Lega lombarda; è noto che in
conseguenza di esse, dal 1228 al 1230 i Chie-
resi disertarono Testona e quasi tutta la di
strussero. tanto che la sede del comune, il
giorno 11 novembre 1230, appare trasportata
a Moncalieri; la basilica Landolfìana di Te
stona venne quasi del tutto abbandonata ed
il suo collegio di 24 canonici imprese ad offi-
ziare nella Collegiata di S. Maria della Scala
in Moncalieri (1232).
Durante la distruzione di Testona si igno
rano le vicende di Castelvecchio che adesso
si può chiamare come attualmente di Monca
lieri di cui segue
fu risparmiato perchè Fodio dei Chieresi era
rivolto contro i Testonesi e non contro il
vescovo; del resto risulta che nel giorno 3 feb
braio 1229 Castelvecchio era in potere dei
conti di Biandrate che lo vendettero a Chieri.
Da allora cessa sul castello il potere effettivo
del vescovo, a cui sottentra il conte di Savoia,
quantunque per molto tempo non manchino le
proteste saltuarie che però non ebbero seguito
o effetto durevole. La sua storia si inquadra
nei principali documenti di cui segno il regesto.
1248, novembre. — Federico II concede in
feudo a Tomaso II di Savoia conte, Monca
lieri e Castelvecchio
(Castrum vetus).
F. Co-
g n a s s o
,
Documenti inediti e sparsi sulla storia
di Torino
(« BSSS. , voi. LXY, Pinerolo 1914,
doe. 184)..
1251,
3 luglio. — Tomaso II promette di
restituire alla chieda di Torino entro determi
nato termine i castelli di Montosólo, Castel
vecchio. Moncalieri ed altri spettanti alla
chiesa torinese. F.
G
a bo t to
e
G . B . B
a r b e r i s
,
Op. cit., doc.
2
’rova che le pretese del
vescovo torinese su Castelvecchio non erano
cessate.
S - t a