

quello di Sironi, il disegno volutamente sva
gato come quello decisamente raccolto e
meditato: si trattava di esperimenti ancora
giovanili, di avventure artistiche necessarie
per conquistare quella vastità di mezzi che
occorre per la realizzazione, dimostrando poi
serietà d'intenti e risorse di mezzi quali non
facilmente si trovano presso i giovani pit
tori dell'ultimo decennio.
Che Ermanno Politi sia giovane — ha
appena trent'anni — lo dimostra non soltanto
il fatto del suo arrivo relativamente recente
ad un'affermazione più precisa e impegna
tiva, ma anche, se così si può dire, la qualità
della sua fantasia. Una fantasia forte e quasi
sempre serena, sognante per quel tanto che
basta a dare il miglior colorito alla favola
che egli sempre vuol raccontare: perchè la
sua pittura non può esaurirsi in disegno e
colore, in elementi esterni e decorativi, oppure
anche riflessivi interiori, ma sempre conte
nuti nel breve contorno d'una figura e d'un
oggetto. Egli ha bisogno, per soddisfare il suo
slancio poetico, di vasto spazio, di molti ele
menti, di molti episodi: ma tutto questo avvie
ne senza fatica di ricerca, con facile spontaneità,
tutto come soluzione indispensabile alla com
pletezza del racconto che è nato dall'ispirazione.
r
.
Una documentazione, per quanto ancori
modesta, di ciò, si ha nell'osservazione dei
molti affreschi e pitture che Politi ha disteso
sui muri di numerosi edifici in occasione di
mostre, rassegne, nuovi locali pubblici; pit
ture che tutti certo conoscono, anche se
l'occhio quasi sempre distratto del pubblico
non abbia molto aiutato le condizioni non
sempre favorevoli d'ambiente e di tempo in
cui l'artista ha lavorato; e diciamolo pure,
anche il fatto che queste pitture apparten
gono piuttosto al tempo delle prove per la
maturazione che non a quello d'una più com
pleta coscienza artistica, qual
è
l'attuale, non
ha concorso a collocare l'artista nella sua
luce giusta. Con questo si poteva dire, qual
che volta, che Politi era condotto fatalmente,
anche per esigenze pratiche, piuttosto alla
decorazione che non alla pittura. Afferma
zione pericolosa per un pittore, quando poi
non esista la vasta documentazione d'una
attività più impegnativa, come fortunata
mente
è
il nostro caso.
Ora, decorazione sì, ma intesa come getto
di molte figure su un quadro o su una parete,
come necessità d'un canto più spiegato e
forte, per lui più espressivo e soddisfacente.
E quello che interessa molto
è
ancora quel
succedersi delle esperienze, degli studi, com
piuti sempre con serietà d'intenti, con la
passione che accompagna questo pittore nelle
sue imprese artistiche, sia che si tratti di
colmare con figure una parete o di dipingere
una gabbia con uccellini, accanto alla quale
stanno dei bimbi pensosi, sia che collochi
una donna nuda tra le nuvole o che faccia
con molta cura un profilo di ragazza sullo
sfondo d'una tenda scura, o che veda una
casa rossa su un verde slavato d'alberi polve
rosi, o carrozzoni sonnecchianti nel caldo
della periferia, o qualcuno degli oggetti inu
tili per il comune mortale ma utilissimi al
pittore, come pipe, maschere, cartoline, burat
tini. che vanno poi a comporre una bella
natura morta. E tutto con perfetta unità
d'ispirazione, che accompagna tutto il
cur
riculum
malgrado i diversi aspetti di cui
volentieri *si riveste. La quale si vale pure
d'una'leggera ironia che permea il racconto,
mai condotta fino alla satira o all'amarezza,
ma contenuta dagli elementi fantastici che
formano sempre la base del tutto. Si pensi
ad un quadro coutr
Lr
i* SzrU'Azio
ni*,
nel quale le figure grottesche e tendenti
al surrealismo si valgono degli oggetti e delle
cose per vivere appieno la finzione artistica.