

Parigi influenzava lo spirito, l'atmosfera e impo
neva il gusto francese generando nelle menti aperte
alla faciloneria sempliciotta il convincimento di
una superiorità francese che nella realtà non solo
non esiste oggi ma è mai esistita neppure nel pas
sato.
Ora tutto ciò è finito. Le presentazioni collettive
di modelli per la clientela internazionale hanno se
gnato l'inizio di un nuovo orientamento dimostrando
che anche nel settore della moda come in molti altri
settori l'Italia sa fare da sè. per sè e per gli altri. Gli
annuali viaggi all'estero per l'acquisto dei modelli
sono definitivamente cancellati dai programmi delle
grandi case italiane mentre nel ruolino di molte case
estere si inserisce l'annuale o semestrale trasferta a
Torino.
Non perdiamoci in discussioni nel tentativo di in
travedere quale sarà il futuro aspetto e la definitiva
organizzazione del mercato italiano: nè p«*r ora ci
interessa conoscere la cifra d'affari realizzata dalle
case italiane poiché es«a non direbbe nulla di nuovo
nè muterebbe — rilevante o esigua — il profondo,
definitivo valore delle manifestazioni il cui svolgi
mento
ha
affermato un principio,
ha
segnato il rag
giungimento di una
méta
dalla quale
sarà
possibile
di artisti italiani per imporre le creazioni recanti il
loro marchio. Nè questo dei quattrini versati nelle
casseforti delle ditte parigine era l'unico danno,
chè ben altro, seppure meno valutabile in moneta
sonante, era il passivo nostro. Attraverso la moda