

discusso ep itom e, si d av a to s to a sistemare nel
palazzo un'officina pe r il re s tau ro dei pap iri.
Favorirono la sua in iz ia tiv a Roberto Pa ri-
beni. allora d ire tto re generale delle A n tich ità
e Belle A rti, che non e s itò a s tanz ia re la somma
occorren te ; il d o t to r Hugo Ibscher. che ac
c e ttò di m e tte r a disposizione la p rop ria espe
rienza in m a te ria e. col permesso del p ro
fessor S chuba rt. p o tè ven ire a Torino nel
1930: il professor G u n th e r Roeder, che in
terpose buoni uffici affinchè aH 'Ibscher fosse
consen tito di rim anere qua lche tem po fra noi.
Il
res tau ro , esegu ito so tto la direzione del
Fa rina , non fu te rm in a to che n e ll'o ttob re
1934: richiese cioè q u a t t r o ann i e mezzo.
« I framm en ti egli scrive nel suo libro « ven
nero to lti dai fogli, riconnessi secondo le fibre
m inu tam en te e sam in a te e poi disposti tra due
v e tr i in tre q u a d r i maneggevoli ».
Il
modesto «scriba di cancelleria •» che lo
vergò in un 'epoca im p re c isa ta fra il 1300 e
il 1225 av an ti C risto , non imm ag inava di si
curo che il suo a t to d ’ufficio av rebbe p ro cu
ra to ta n to da fare ai po s te r i e sarebbe s ta to
ogge tto di cure così complesse e costose.
Si t r a t t a d ‘un diffuso cànone p rep a ra to per
uso amm in is tra tivo . Sul d i r it to p o r ta le «• tasse
in n a tu ra >• dovu te al fisco d a « funzionari delle
oasi libiche ; sul rovescio , come dicemmo,
una lis ta dei sov ran i. Si fa risalire al regno di
Ramessèse I I o a quello del figlio suo. ed è
sc ritto in c a ra tte re
ieratico
: s c r ittu ra comune
che s ta v a al
geroglifico
come il nostro corsivo
moderno s ta al c a r a t te r e a s tam p a . Col ie ra
tico si scriveva , col geroglifico si incideva .
T ra i due non v ’è a lt r a differenza che qu e s ta :
l'ie ra tico è u n geroglifico t r a t t a t o somm aria
m en te .
Così in teg ra to , il p ap iro m o s tra le dimensioni
che doveva avere qu ando fu sc r itto : una lu n
ghezza di m e tri uno e s e t ta n ta p e r q u a ra n tu n
c en tim e tr i di larghezza . Le anno tazion i dei
t r ib u t i si estendono pe r sei colonne. L’elenco
dei re giunge fino a u n a p a r te della X \ I I
d in a s tia : si ritiene che i nomi m ancan ti di
essa, p iù quelli delle d in a s tie X V I I I e X IX .
si trovassero in una successiva colonna.
Perchè quell’elenco di m onarch i con la d u
ra ta dei risp e ttiv i regn i? E ra il metodo che si
seguiva - per qua lsiasi rife rim en to al passa to ,
giacché ne ll'an tico E g itto m ancavano ere civili
o religiose e nelle c a r te bu ro c ra tich e , per fis
sare la d a ta d*un avv en im en to o d 'u n a legge,
si supp liva con rich iam i ai re scom parii.
Il
libro del F a r in a p rende dalle m itiche d i
nas tie degli Dei e degli E ro i pe r riesam inare
in sèguito quelle um ane o s to riche , le quali
s’iniziano con Mènès, re della p r im a d in a s tia ,
un ificatore dell’E g itto , v issu to verso il 3400
a v a n ti Cristo.
\ 'è. a que s to p u n to , il te s to del p ap iro , che
in tred ic i tavo le t r a t t e da fotografìe si vede
secondo l’o rig ina ria s c r ittu ra ; p e r la r ip ro d u
zione tipog rafica è invece s ta to t r a d o t to in
geroglifico. Sono, p e r parecchie pag ine , righe
e colonne di figure simboliche le p iù d isp a ra te :
uccelli, in se tti, occhi, sc e ttr i, lam e , p a s to ra li,
fru s tin i, stelle, mezzelune. e s 'a lte rn a n o a segni
geometrici d 'ogn i genere, isolati o t r a loro in
gegnosam en te com b ina ti: linee r e t te , cu rve ,
ob lique , sp ira li, e frecce, ganci, om b regg ia tu re .
Grafia p itto re sca . A volte ciascun segno è una
le tte ra o t u t t 'a l p iù una sillaba: a vo lte un
solo segno b a s ta a ind icare una co sa , un essere,
u n 'id e a , un c on ce tto , insomma l’equ iv a len te
d ’un a in te ra p a ro la .
Infine, ecco la traduz ione ita lia n a con un
amp io comm en to , e. a ch iusu ra del volume,
lo specchio com p le to delle varie d in a s tie sino
alla X IX . col risp e ttivo num ero dei re e le
nuove d a te che il F a rina propone . D a te che
p rom e ttono di sovv e rtire — perciò che ri
gua rda le prim e d ic iasse tte d inas tie — buona
p a r te della bibliografia e s is ten te . Dalla d ic io t
tes im a in poi vi sono tes tim on ianze t r a t t e
dalle m onum en ta li vestig ia: ma p e r le a ltre
si doveva s ta re , finora, alle in ce rte notizie
di storici classici.
Il
pap iro regio, incon tes tab ile copia d 'u
docum en to ufficiale, viene adesso a colmare
lacune e a p rovoca re numerosi spo s tam en ti
sia ne ll'o rd ine di successione dei sov ran i sia
nelle d a te dei singoli regni. Occorrerà dunque
rettificare le cognizioni che s’e rano da anni
acqu isite .
P iù im p o r ta n te si p resen ta un framm en to
che ci fa conoscere la d u ra ta della d in a s tia
degli Hyksos (la qu ind ices im a : 1752-1645 av .
Cristo), il num ero di questi sov ran i, il nome
d d l'u l tim o di essi e il tem po d u ra n te il quale
ognuno cinse la co rona .
Gli Hyksos: non i « re pas to ri come furono
ch iam a ti fin qui comunem en te p e r u n 'a n tic a
in te rp re taz ion e , ma « prìncip i delle mon
tagne - come si deve p iu tto s to t r a d u r r e : ed
e rano nòm ad i, b a rb a r i venu ti da lla S iria.
Pe r la c iv iltà egizia, o ltre un secolo di
a rre s to : poi. la rap id a imm ed ia ta rip resa .
Gli invaM>ri e rano » ta ti assim ilati e col Nuovo
Im pero il paese s 'av v iav a a un apogeo di
po tenza .
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