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LA SCUOLA MEDIA UNICA E IL SUO PRIMOBILANCIO

Nel complesso programma di rinnovamento

dello Stato, la funzione della Scuola intesa

in senso moderno e vivo è importantissima.

Non per nulla il Ministro Bottai ha dedicato

alla ripresa didattica buona parte delle sue

energie e le cure più attente. Non indugiamo

più a parlare della Carta della Scuola, di quel

primo progetto che ha dato l’ avvio a una

serie di provvedimenti di primaria impor­

tanza. con tutte le nuovissime caratteristiche

che fanno della Scuola media un organismo

veramente nuovo. Parliamo semplicemente

di quello che è già stato realizzato, e che,

per esser solamente a conoscenza degli spe­

cialisti e di coloro che hanno già provato,

allievi e famiglie, la nuova istituzione, non

ha ancora avuto quella diffusione che merita

per la novità degli intenti e per l'indirizzo

capovolto dalla vecchia scuola.

Non parliamo tanto della scuola di parec­

chi anni fa, quanto di quella di pochi anni fa.

Tutti coloro che erano stati a contatto, per

interesse o per necessità, coi problemi scola­

stici di questi tempi, s’ erano accorti d'un

rilassamento generico, forse derivato dal fatto

che la scuola, con le sue vecchie caratteri­

stiche. non era più in carattere col ritmo

nuovo dei tempi. Il fatto semplicemente che

il giovane d*oggi oltre che dallo studio è

anche occupato dalle attività della GIL. dalle

adunate, e da altre cose del genere, non è

più concepibile in accordo con un orario di

36 ore settimanali di lezione, oltre a tutti

i compiti da svolgere a casa ed altre occu­

pazioni simili.

(Qualcosa di nuovo, del tutto nuovo, si

era già avvertito neiraria, ed era necessario

intervenire quanto più prontamente fosse

possibile, per evitare una dispersione troppo

dannosa nell'attività dei giovani dai quali

il domani aspetta molto.

Così abbiamo visto, per merito della Carta

della Scuola, e dei successivi provvedimenti,

una realizzazione importante quale è quella

della Scuola media unica.

Il disegno che la governa è già abbastanza

noto.

Le materie ridotte a Italiano. Latino. Sto­

ria. Geografìa, Matematica. Disegno, Educa­

zione fisica, Lavoro, oltre alle materie com­

plementari. come Religione.

Cultura

militare.

Kconomia domestica.

L'orario

settimanale di

complessive 26 ore, ripartite fra le materie.

Le classi

con un numero di alunni mai supe­

riore

ai

30 (e questo

per

ottenere il massimo

di rendimento sia da parte degli alunni che

da parte delTinsegnante). In ogni scuola un

massimo di 24 classi. E con tutto questo,

nell'anno scolastico decorso, la provincia di

Torino ha potuto riunire 2500 alunni divisi

in 58 sezioni, ripartite presso scuole del vec­

chio tipo, ma non coniuse con le sezioni di

quelle.

Per chi s'interessa delle attività della nostra

scuola, è poi molto importante il complesso

dei criteri che governano la Scuola media:

come quello dei giudizi, che hanno preso il

posto dei vecchi voti numerici; e questi giu­

dizi vengono esposti dalTinsegnante di let­

tere, che ha il numero maggiore di ore di

lezione, dopo un accordo preso con gli altri

insegnanti.

E tutto questo avviene, come si è visto

per Tanno se

- 1

- *»co decorso, senza scosse,

con una sosti luzione graduale della vecchia

scuola e dei vecchi criteri da parte della

nuova scuola e dei criteri nuovi. Infatti chi

ha incominciato la scuola media Panno scorso,

continua sulla traccia di questa fino al compi­

mento degli studi, che di volta in volta sa­

ranno chiariti dai programmi che sono allo

studio ed in pubblicazione, a mano a mano che

la necessità se ne fa sentire. Ma chi, per esem­

pio. si trovava nella seconda classe ginna­

siale Tanno scorso, continua i suoi studi

secondo la scuola di vecchio modello, senza

dover subire delle interruzioni che sarebbero

dannose al profitto scolastico. Così la sosti­

tuzione della scuola vecchia con quella nuova

avverrà in un ciclo che è previsto su otto

anni, durata complessiva della scuola media.

Il risultato più importante che si attende

dalla trasformazione, oltre a quello del miglio­

ramento della considerazione degli alunni,

quanto alle loro tendenze e capacità, è anche

un elevamento della dignità dell'insegnante,

dal quale dipende non soltanto la compren­

sione quanto mai oculata delTallievo, ma

anche il suo indirizzo sulla traccia che la sua

tendenza gli scopre. Maggior autonomia, quin­

di, sia da una parte che dall'altra, maggior

rilievo dato all'intelligenza ed alla diligenza:

anche se tutto poggia su un sistema molto

meno rigido e più elastico, che si compendia

in una valutazione vaga e in giudizi non

matematici. Ma tutto «mesto

può

anche esser

utile per ottenere quell'agilità didattica che

la vecchia scuola, sopratutto negli ultimi

anni, pareva aver perduta.

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