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Lattara di C. C jv ov r ad A . Pariuti
Ma per le tradizioni di famiglia e l'intima
convinzione formatasi attraverso gh insegna-
menti ricevuti. Alessandro Pernati non poteva
tracciarsi che uno scopo nella vita: servire
fedelmente il Sovrano del proprio Paese per
il bene di questo. E a tale nobile fine, egli
uniformò tutta la sua laboriosa attività ammi
nistrativa e politica.
Spinto da tali intendimenti, nel 1837.
accettò la carica offertagli, per gli ottimi
affidamenti dati, di sotto intendente (carica
che corrisponde a quella di sotto prefetto)
a Saluzzo.
A tale importante ufficio era stato chia
mato dal Conte di Pralormo, in quei tempi
Ministro dell'interno, che avendo preso a
benvolere il giovane Pernati per le speciali
doti che Io contraddistinguevano, gli fu di
valido aiuto nella sua carriera.
Nello stesso anno venne destinato alla
Intendenza Generale di Genova e qui ebbe
campo di affermare la sua energia e le sue
qualità organizzative: infatti essendo scop
piata una grave epidemia di colera, mentre
tutte le maggiori autorità, a cominciare dal
proprio superiore diretto, l'intendente Gene
rale. si erano affrettate ad abbandonare la
città così duramente colpita, egli solo rifintò
di allontanarcene, recandosi a visitare i cole
rosi e organizzando l'assistenza sanitaria per
combattere il terribile flagello.
Sono anche di questo periodo della sua vita
gli interessanti manoscritti che si conservano
di studi da lui fatti sull'economia politica in
generale con dati statistici e speciali raffronti
tra l'economia della Francia. delFInghilterra
e della Germania.
Per questa sua severa preparazione e spe
cialmente per l'ottima prova da lui data,
alla fine del 1840 il Conte di Pralormo lo
nominava Intendente Generale di Pallanza
e Val d'Ossola.
Nel maggio del '41, egli si recò in Francia
e in Inghilterra.
Il Pernati ha lasciato una minutissima
descrizione di tali suoi viaggi, con osserva
zioni molto interessanti che dimostrano la
sua acutezza di vedute.
Queste sue
Idiote di viario
rivelano inoltre
il suo temperamento eminentemente pratico
e positivo: qui non descrizioni di paesaggio
o di bellezze naturali, ma diligenti osserva
zioni sull'economia del paese che visita, sullo
stato delle strade, ecc.: in Inghilterra ad
esempio, quello che attira maggiormente la
>ua attenzione è la complessa organizzazione
dei colossali magazzini. Di tutto vuol rendersi
conto e pregi e difetti vengono da lui obbiet
tivamente annotati.
Ritornato in Patria ebbe il dispiacere di
apprendere che il suo protettore, il Conte di
Pralormo. dal quale aveva ricevuto tante
prove di stima, aveva deciso di ritirarsi dalla
vita pubblica. Subito gli scrisse per espri
mergli il suo rincrescimento: così gli rispose
il Pralormo:
Pro/ormo,
li 3 agosto 1841.
Ill.moSignor Cavaliere.
La gentilissima lettera che V.
S.
IH.masi
è compiaciuta di indirizzarmi in data dei
30 luglio è stata per l'animo mio la sorgente
di vive e dolci emozioni: se nel corso di sette
anni ho potuto far un po' di bene, io lo attri
buisco principalmente allo zelo indefesso, alla
illuminata cooperazione dei miei collabora
tori: e nel numero di quelli di cui ebbi più
a lodarmi io non esito punto ad annoverare
V.
S.
IH.ma.L'abbandono degli affari pubblici
è
stato
per me un' atto di dovere e di inevitabile
necessità: io esco dal Ministero quale ci entrai,
senza aver soUecitato od ottenuto la benché
menoma riprova di soddisfazione o benevo
lenza. ma colla intima convinzione di non
aver deviato neppur una linea da* miei prin-
cipii. di non aver mai transatto colle mie
convinzioni. Mi stimerò felice se conserverò
In -ua benevolenza e In sna stima. Dal canto