Table of Contents Table of Contents
Previous Page  114 / 300 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 114 / 300 Next Page
Page Background

402

Capitolo VI.

7. - Mentre Torino era assediata, il Duca Vittorio Amedeo, cam–

peggiando all 'esterno, con frequenti scorrerie, tentava disturbare gli

assedianti, che av evano dovuto premunirsi anche dalla , parte della

campagna con fossi e trincee e talora riusciva a introdurre in Città

munizioni e pr ovvist e.

Ma più che sulle sue forze egli contava su quelle del cugino

Principe Eugenio, il cu i arrivo si faceva di soverc h io aspettare.

La sconfitta di Calcin ato av eva obbligato Eu genio di Savoia a

chiede re nuovi rinforzi di solda ti, di armi e di munizioni dalla Ger–

mania, e solt ant o quando qu esti furono arrivati, cioè ai primi di

luglio, potè, fort e di 40.000 uomini, iniziare l' offensiva cont ro i Gallo–

Ispani, per numero di gent i e potenza di artiglierie, p ressoch è ugu ali.

Stava no qu esti ultimi accampati fra il Mincio e l'Adige, in modo

da imp edire un 'invasione della Lombardia.

Il Principe Eugenio, compresa la difficoltà di forzare quel passo,

di vise il suo ese rc it o in due sch iere di su guali, e mentre lanciava la

pii! piccol a contro il fronte nemi co, faceva passare alla più nume–

rosa l'Ad ige a Badia, eppoi

il

Po a Polesella, per raggiungere la

dest ra di questo fium e.

L'impresa di a prirs i così una via verso Torino non era però facile,

e forse il piano escogitat o dal valoroso condottiero avrebbe incontrato

pii! aspre difficoltà, se il Vendòme, come s'è detto, non fos se s tat o

richi amat o, per la sconfitt a di Ramillies, in Fiandra, mentre restavano

in Itali a a sostitu irlo meno abili capitani, quali il Du ca d'Orléans

e il gene ra le Marsin.

Con abili mosse stra tegiche potè ingannare il nemico, e per Carpi,

dopo aver e occupato Reggio, muovere, ai 14 agosto, risolutamente

ver so Torino. Accortosi di ciò il Du ca d 'Orléans manda ordine al

La Feu illude di custod ire la s tretta ,di Strad ella, mentr'egli, la sciato

un debole corpo a cop rire la Lombardia, a marce forzate si dirige

pur lui su lla capita le del Pi emonte.

'

Ma il La Feuillad e, che si illudeva di pr endere da un giorno

all'altro la Citt à, non osò interromper e l'assedio, onde gli Imperiali

pot er ono avanzare con sicurezza maggiore. Infatti il 21 erano a Pia–

cenza, il 23 a Voghe ra, il 29 ad Isol a a sud di Asti. Qui vi giunti, a

rendere la marcia più spedita, mandarono ad Alb a e a Cherasco i

mala ti e le salmerie che non erano s tre tta mente necessarie. "

Lo stesso giorno . verso sera, il Principe Eugenio si abboccava nei

pressi di Carmagn ola , col cug ino Duca Vittorio Amedeo, ch e gli , si

era r ecato incontro. Nessuna relazion e parla di quel primo loro col-