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Capitolo VI.
Ottavio
Provana, poi di proprietà dei Marchesi Barolo (1692), in via
delle Orfane, decorato dal Trevisani, dal Lamberti, dall'Hafner, dal
Legnani e da altri insigni artisti, il palazzo dei Conti Provana di
Collegno (1698), in via Santa Teresa opera parimente del Guarini,
quelli della Corte d'Appello (Juvara-Alfieri) (1720), del Seminario
(Juvara) (1725), della famiglia Cavour (Planteri) (1729).
In questo fuggevole elenco delle opere notevoli che si compirono
a Torino durante il Regno di Vittorio Amedeo, cui possiamo aggiun–
gere gli slradali di Rivoli (1711), e della Venaria, la passeggiata
della Cittadella tanto cara, più tardi, a Carlo Goldoni, l'abbattimento
dell'antica e .cadente
Volta Rossa
prospettante il Palazzo Civico, e
lo scavo di vari e capaci canali sotterranei per lo scolo delle acque,
non possiamo dimenticare l'istituzione dell' Orto Botanico (1700),
per il quale la Corte cedè il Giardino Reale, che si stende a fianco
del .Castello del Valentino. Primo direttore di quell'Istiluto scien–
lifico fu Bartolomeo Caccia, professore di Bolanica e di Materia
medica.
12. -
Dopo la morte del Principe di Piemonte la Corle Sabauda
s'era fatta molto austera. Il Re, viveva quasi sempre a Rivoli o alla
Venaria, e aveva assunto abitudini semplici e dimesse. D'estate e d'in–
verno Vittorio Amedeo non portava che un vestito di panno color
marrone senza ricami d'oro o d'argento; scarpe a doppia suola,
calze di lana nell'inverno e di filo in estate.
Sul principio del 1723, moriva improvvisamente a Parigi, Filippo
d'Orléans, fratello della Regina Anna, e il12 marzo Cristina di Sulzbac,
figlia del Principe Palatino del Reno, che aveva sposato Carlo Ema–
nuele, divenuto Principe ereditario. Moriva di parto, e 1'11 agosto
del 1725, la seguiva nel sepolcro il bimbo, che le era nato,
il
piccolo
Duca d'Aosla. L'anno prima, il 15 marzo 1724, era morta Madama
Reale; sicchè la
Casa
Reale passava da uno ad un altro dolore.
Depose la Corte i segni di cordoglio soltanto nella occasione del
nuovo matrimonio che Carlo Emanuele contrasse con la Principessa
Polissena d'Assia di Rheinsfelds, che fece lieta la Corte di un Prin–
cipino, Vittorio Amedeo III.
Fu l'ultimo l'aggio di sole nel malinconico tramonto di Anna
d'Orléans, la quale affranta da tanti dolori, dopo breve malattia, il
mattino del 26 agosto del 1728 spirò.
Donna di candidi costumi, d'animo squisitamente affettuoso, di
indole delicata e gentile, devota ad un uomo tanto degno di ammi-