

582
Capitolo IX.
l,
Ella però, senza tener conto dei desideri paterni, ai 14 settembre
del
1789,
giungeva col marito a Moncalieri, dove ben presto li rag- '
g-iunsero il Principe di Condè e molti altri:gentiluomini francesi del
partito della Regina. Costoro, per una inesatta valutazione delle forze
rivoluzionarie, erano persuasi che i moti fossero un prodotto di.arti–
ficiose brighe della borghesia e di momentanea esaltazione della plebe,
e che . bastavano poche migliaia di soldati fedeli e risoluti a ristabilire
in Francia l'impero delle leggi e l'autorità della Monarchia. Facevano
perciò attiva propaganda' per guadagnare alla loro causa il Re, ecci–
tandolo, a portare
il
contribulodelle ' sue ' 'milizie alla restituzione
dell'ordine turbato e manomesso dall'opera audace
e
nefasta di pochi
facinorosi, qualora i maggiori Stati d'Europa si fossero dichiarati
concordi . nel muover guerra alla Rivoluzionee soffocarla nel sangue
dei suoi sostenitori.
Riuscì ' i'nfatti l'Artois nella sua , impresa: il Re dette la sua ade –
sione e attendeva il momento opportuno per muovere su Lione,
luogo designato come centro
de~la
reazione dinastica, che s'intendeva
di suscitare, nell'atto stesso che moti reazionari sarebbero scoppiati
nell'Alsazia-Lorena, sostenuti ' da truppe regolari, assoldate nella
Svizzera: Tutto era ''pronto per la spedizione, che doveva effettuarsi
ai 10 di dicembre del 1790, quando giunse in buon punto un ordine
perentorio di Luigi
XVI;
che la vietava .recisamente,
Il Re francese e Maria Antonietta, fiduciosi ancora di poter tenere ,
in freno, con ' la condiscendenza 'e la' remissività, le forze della Rivo–
luzione.inon approvavanopiù la politicadel Conte d'Artois, ritenendola
,
.
pericolosa e forse fatale alla Monarèhia. Perciò il Re sì fece premura
di avvertire il fratello e contemporaneamente Vittorio Amedeo ' che,
ove persistessero nei loro' violenti disegni, 'egli sarebbe stato 'costretto
a sconfessarli (e ordinare ' ai suoi sudditi di: obbedire alls leggi di
recente emanate dal Governo e 'dal Re
.di
Francia.
Frattanto le pressioni dei Rivoluzionari lo 'inducevano a sanzio–
nare la confisca dei beni ecclesiastici e' ad approvare la costituzione
civile del clero.
A questi atti di sanzione regia egli si piegò con l'angoscia nel
cuore, poichè erano in aperto contrasto con le sue credenze religiose;
ma quando ebbe consentito, se ne pentì amaramente e avrebbe voluto
tornare indietro e l'evocarli.
E allora a lui, che pure aveva sdegnato i consigli del Mirabeau e
rifiutati gli aiuti dei Principi emigrati, parve necessità suprema invo–
care l'aiuto dell'Imperatore d'Austria e dei Re di Spagna 'e di Sar-