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Capitolo IX.

l,

Ella però, senza tener conto dei desideri paterni, ai 14 settembre

del

1789,

giungeva col marito a Moncalieri, dove ben presto li rag- '

g-iunsero il Principe di Condè e molti altri:gentiluomini francesi del

partito della Regina. Costoro, per una inesatta valutazione delle forze

rivoluzionarie, erano persuasi che i moti fossero un prodotto di.arti–

ficiose brighe della borghesia e di momentanea esaltazione della plebe,

e che . bastavano poche migliaia di soldati fedeli e risoluti a ristabilire

in Francia l'impero delle leggi e l'autorità della Monarchia. Facevano

perciò attiva propaganda' per guadagnare alla loro causa il Re, ecci–

tandolo, a portare

il

contribulodelle ' sue ' 'milizie alla restituzione

dell'ordine turbato e manomesso dall'opera audace

e

nefasta di pochi

facinorosi, qualora i maggiori Stati d'Europa si fossero dichiarati

concordi . nel muover guerra alla Rivoluzionee soffocarla nel sangue

dei suoi sostenitori.

Riuscì ' i'nfatti l'Artois nella sua , impresa: il Re dette la sua ade –

sione e attendeva il momento opportuno per muovere su Lione,

luogo designato come centro

de~la

reazione dinastica, che s'intendeva

di suscitare, nell'atto stesso che moti reazionari sarebbero scoppiati

nell'Alsazia-Lorena, sostenuti ' da truppe regolari, assoldate nella

Svizzera: Tutto era ''pronto per la spedizione, che doveva effettuarsi

ai 10 di dicembre del 1790, quando giunse in buon punto un ordine

perentorio di Luigi

XVI;

che la vietava .recisamente,

Il Re francese e Maria Antonietta, fiduciosi ancora di poter tenere ,

in freno, con ' la condiscendenza 'e la' remissività, le forze della Rivo–

luzione.inon approvavanopiù la politicadel Conte d'Artois, ritenendola

,

.

pericolosa e forse fatale alla Monarèhia. Perciò il Re sì fece premura

di avvertire il fratello e contemporaneamente Vittorio Amedeo ' che,

ove persistessero nei loro' violenti disegni, 'egli sarebbe stato 'costretto

a sconfessarli (e ordinare ' ai suoi sudditi di: obbedire alls leggi di

recente emanate dal Governo e 'dal Re

.di

Francia.

Frattanto le pressioni dei Rivoluzionari lo 'inducevano a sanzio–

nare la confisca dei beni ecclesiastici e' ad approvare la costituzione

civile del clero.

A questi atti di sanzione regia egli si piegò con l'angoscia nel

cuore, poichè erano in aperto contrasto con le sue credenze religiose;

ma quando ebbe consentito, se ne pentì amaramente e avrebbe voluto

tornare indietro e l'evocarli.

E allora a lui, che pure aveva sdegnato i consigli del Mirabeau e

rifiutati gli aiuti dei Principi emigrati, parve necessità suprema invo–

care l'aiuto dell'Imperatore d'Austria e dei Re di Spagna 'e di Sar-