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La Rivoluzione francese e la Monarchia Sabauda

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ma» cmpreso senza esservi costretto, ma che una Nazione libera.e gene–

rosa saprà sostenere ogni qualvolta lo richiederanno la sua

sicu~ezza

e

il

suo onore

)'>.

In mezzo

~ll'ent~si~sm~

col quale vennero

s~lut~e

le .p;'lrole

~e~

Monarca, svamogm risentimento pel veto da lui

emesso ~o

tr gli

emigrati e contro la legge che colpiva i sacerdoti ritrosi al giura–

mento. Ma anche questa volta i sentimenti del Sovrano non erano sin–

ceri,

Infatti il barone di Breteuil doveva far sapere alle Corti stra–

.niere che il suo Re non voleva la guerra e che desiderava soltanto

con il loro aiuto di rialzare le sorti della Monarchia francese. Con–

veniva che i Principi e gli uomini di governo delle Nazioni estere

promettessero recisamente di assumersi il carico di frenare l'audacia

degli emigrati, di sciogliere i loro assembramenti a patto che in

Francia si ristabilisse

l'ordine

monarchico.

L'Imperatore dichiarava frattanto all'Elettore di Treviri che lo

avrebbe aiutato qualora fosse stato assalito, e nella stessa dichiara–

zione accennava ad un'intesa di Sovrani europei per la difesa della

pace e la sicurezza e l'onore delle corone.

Bastò questo accenno perchè l'Assemblea, ai 20 d'aprile del 1792,

dichiarasse guerra all'Austria«

non a scopo di conquista o contro la

libertà di alcun popolo, ma a giusta difesa della

libert à

d'un popolo

contro l'ingiusta aggressione (U un Re

»,

Le condizioni della Francia, in questo momento storico, non pote–

vano essere più tristi: disordinato l'esercito, diroccate 'le fortezze,

SCarse le armi e le munizioni, discordi fra loro i Generali, il Governo

.osteggia to dai partiti conservatori, esausto l'erario, in fermento molte

contrade, che nella persecuzione del clero, ravvisava uri oltraggio e

un pericolo per la religione.

Appena dichiarata la guerra, l'Austria si strinse in lega con la

Prussia e col Piemonte. Quivi Vittorio Amedeo, tenuto completa–

mente all'oscuro dall'Austria, delle mene diplomatiche, fin dall'epoca

della convenzione di

.P

illnitz , aveva continuato gli apprestamenti

militari suscitando i legittimi sospetti della Francia.

Ben

è

vero che il generale '·Dumouriez; Ministro

girondino

di

Lùigi XVI, mirava ad assicurare le frontiere 'naturali "della Francia,

annettendo il Belgio da un lato, le terre germaniche fino al Reno e

i dominii Sardi fino alle Alpi; ma tuttavia egli intendeva separare la

Prussia e il Piemonte dall'Austria col miraggio ' di compensi territo–

riali. Nocque tuttavia alla sua tesi la scelta del Sémonville, artefice

di raggiri e sobillatore di novità, quale Ambasciatore francese a

.'