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La Rivoluzione francese e la Monarchla Sabauda

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impegnandosi a mantenerla all'interno e a difenderla contro ogni

aggressione esterna, notificando all'Imperatore, con lettera del

j

8 set–

tembre, che aveva approvato lo Statuto presentatogli, perchè

«

aveva

dovuto riconoscere in esso l'estrinsecazione dei desideri della grande

maggioranza della Nazione

» ,

5. - Il 30 settembre fu l'ultimo giorno di vita

dell'Assemblea costi–

tuente,

poichè il giorno dopo la

Leg'islativa

entrava in ufficio.

Ognuno sa come, per deliberazione presa dalla Costituente, nessun

membro di essa poteva far parte della nuova Assemblea; sicchè

questa risultò composta di uomini nuovi e poco esperti della vita

politica. Fra costoro, animati da spirito ardente di riforme, erano

segnalati i

Giacobini,

così chiamati dal già convento di S. Giacomo

dove solevano radunarsi.

Essi, pur non essendo repubblicani per convinzione, avevano preso

un 'att eggiamento apertamente ostile alla Monarchia. Nati e cresciuti

alla vita politica con costoro, erano alcuni deputati, che per essere

stati eletti nel dipartimento della Gironda, si dicevano

Girondini,

i

quali costituivano un gruppo, che differiva dal Giacobino per una

maggior temperanza d'idee e per quello che oggi, con una parola

assai significativa, si chiama opportunismo. Non erano costoro alieni

delle novità, anzi si mostravano di esse fautori e solleciti; ma non

volevano spingere l'opera loro fino alle estreme audacie: costituivano

cioè il centro dell'Assemblea, posti così fra i Giacobini, che andavano

ogni giorno più diventartdo nemi ci dellla Monarchia, e i

Foglianti,

che formavano

il

partito liberale conservatore.

Anche i Foglianti, così chiamati dal convento di questo nome,

provenivano dall'organizzazione dei Giacobini, da cui si erano venuti

allontanando, fin dal 1790, a mano a mano che si faceva più audace

il costoro programma. I Foglianti 'erano al Governo quando fu con–

vocata la

Legislativa,

ma non avevano la maggioranza dei voti nel–

l'Assemblea, e assai scarsa era la fiducia che il ' paese e la Corte

riponevano in loro. Di fronte alle mene degli esuli, i Foglianti vole–

vano evitare ogni pericolo di guerra, prevedendo che questa, fossero

state vittoriose o no le armi straniere, avrebbe scatenato un ura–

gano di violenze e precipitato la Francia nell'estrema rovina.

Al contrario i Girondini, pur di creare ' difficoltà agli uomini che

erano al potere; non erano alieni da qualsiasi provocazione; onde

presentarono tra la fine di ottobre e

il

novembre del 1791· alcune

proposte intese a rendere inevitabile la lotta.