

Torino eroica
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almeno . nello spirito calcolatore dell'astuto Monarca. Ella dunque
avrebbe perduto quell'autorità che aveva conse rva to a forza di
astuzie e di raggiri.
S'avvi cinava intanto l'epo ca stabilita pel matrimonio, e poichè al
Prin cipe doleva di condurre la sposa sopra un trono che in fatto
era an cora occup ato dalla ma dre, decise, con un colpo di mano, di
toglierle il pot er e.
Dopo di essers i consig liato con gentiluomini a lui famigliari, Vito
torio Amedeo, narra
il
Denina, armatosi di quel coraggio che man ca
spesso ai più forti , quando si tr atta di
imporsi alla propria madre, ordinò un a
cacc ia a Ri voli, alla qu ale invitò genti–
luomini e cortigiani di provat a fede e
a lui devoti, e sotto
il
pretesto di man-
, tenere l'ordine, volle vi convenisse ro
alcuni drappelli di solda ti.
Da Ri voli diramò lettere ai Ministri
e ai Consiglieri di Stato, con le qu ali,
annunziando che da que l giorn o (16feb–
br aio 1686) assumeva le redini del Go-
verno per sonalmente, ingiungeva a tutti
Fi g. 83. _ Anna
Mari a Il' 0 1'\oaI18.
di non pr end ere deliberazioni senza
cons ult arlo. L'atto decisivo, come quello che era desideralo dai più ,
non sollevò oppo sizion e di sor ta .
Madama Reale che aveva avuto sentore della cosa, riconoscend o
vana ogni re sist enz a, fece di necessit à virtù, scrisse tosto al Duca un a
lettera affettuosa, nella quale gli significava come, approssimandosi il
giorn o del matrimonio di lui , e avendo egli ormai l'aggiunta l'età in
cui non aveva più bisogno dell'opera sua nell'amministrazione dello
Sta to..gli restituiva qu ell' au torità che, qu antunque uscito dalla mino–
rità ,
egli aveva voluto lasciare nelle sue mani deposit at a.
Tale fine ebbe la Re ggenza di Giovanna Ba tti sta, non funestata
come la pr ecedente da guerre domestiche e civili, ma governata, par–
ti co~armente
negli ultimi anni, con estrema debolezza e sommo pr e–
giudizio del decoro e della indipendenza della Corona.
Da qu el giorno le relazioni fra madre e fi glio divenn ero alquanto
fredd e; ma , ad onor del vero, convien dire che Madama Reale con–
servò per sè il suo mal contento, nè mai si immi schiò negli affari di
Stato; mostrandosi sempre affettuosa e cordiale ver so la nuora, che
veniva a prend ere
il
suo posto .