

'l'orino ero ica
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Fig. 85. - Vittorio Amedeo II.
Era necessario frattanto ten er e a bada il Catinat, per aver agio
di preparare l'e sercito e dar tempo agli Imp eriali di accorrere in suo "
aiuto. Finse perciò di cedere alle richiest e francesi e così acco rta–
mente seppe destreggiarsi, che, qu ando il Rebenac, oratore del Re a
Torino, gli pre sentò
l'ultimatum,
col quale si domandavano le due
piazze, Vittorio Amedeo aveva potuto
mettersi in condizion e di re sistenza
contro qualsiasi as salto.
"Torino viveva in qu ell'ansietà che
"precede i grandi avvenimenti : gene–
rali, nobili , grandi ufficiali affollavano
le sale del P alazzo aspettando le ri–
soluzioni sovrane. Un giorno il Duca,
ai maggiorenti raccolti nella sala mag–
giore, composto nel sembiante, ma
fiero e risoluto annunziava:
«
La
Francia è irremovibile nelle sue pre–
tese ; non ho tralasciato, nè trascurato
alcun espediente per . risolvere pacificamente
il
dissidio ; ma nu lla ho
potuto ottenere. Sono perciò risoluto di tut elare
il
mio buon diritto con
le armi
» .
Ormai il dado era tratto. Egli aveva frattanto st retto lega con la
"Spagna, e il Marchese di Louvigny con 7000 combattenti, varcata la
frontiera , stava per congiunge rai coi P iemontesi. Ugual t ratt ato legarlo
all'Imperatore, che mandava in suo aiuto un buon nerbo di truppe.
«
Gli eserciti all eati
- agg iunse"-
vengono in mio soccorso, ma
più che sulle "loro forze io faccio assegnamento su l valore e su lla
devozione della mia nobiltà e"'del mio popolo. A questo va lore, a questa
devozione
'i
Reali "di
-Saooia
non hanno fatto mai appello invano
l> .
Mormorii di approvazione accompagnarono le parol e del Principe,
e quando questi tacque, uscì da tutti i petti dei presenti un grido
unanime di acclamazione al Sovrano, il cui proposito fiero e gene–
roso trovava il più pieno consenso nella coscienza del paese. "
In Italia non mancarono i plausi alla risoluzione del Monarca
piemontese; il Papa, che aveva avuto col Re fran cese grave con–
tlitto, perchè questo solo fra tutti voleva conservare il diritto d'asilo ,
di cui godevano un tempo le ambasciate a Roma, e
.a
cagione
delle
libertà gallicane
affermate in un Concilio nazionale, tenuto dal
clero a Pari gi, lo confortò alla lotta, e il popolo roman o celebrò con
pubbliche dimo strazioni l'ardire magnanimo del Principe Sabaudo.