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Capitolo VI.
Vittorio Amedeo, per inLendersi cogli Alleati, si recò a bella posta
a Venezia, sotto lo specioso pretesto di vedere quel carnevale tanto
famoso; e quivi fece credere probabile la sua ade sione alle vistedegli
Sta ti collegati.
.
Non volle tuttavia compromettersi: diffidente per natura, ricusò
di prendere formali impegni,
contuttochè
gli Alleati gli promettessero
l'acquisto di Casale e di Pinerolo. Ciò che egli fece comprendere
con molta ch iarezza si fu che era divenuta ormai per lui intollerabile
la soggezione al Regno di Francia, che durava da oltre mezzo
secolo.
.
La Francia, aiutata dalla Turchia, che aveva ripreso la sua lotta
contro l'Impero, scese in campo portando la guerra ' sul Reno, nelle
Fiandre, in Catalogna e in Italia.
Messo a ferro e a fuo co il Palatinato, i Francesi combatterono e
vinsero a Fl eurus (1690), a Steinkerque (1692), a Neewinden (1693).
In Italia era disceso il maresciallo Catinat, il quale, per conqui–
stare il Milanese, doveva prima assicurarsi del Duca di Savoia.
.Questi si trovava in una ben criti ca condizione, giacche, mentre
truppe francesi in gran copia attraversavano il Piemonte, 'non vedeva
che gli Alleati facessero adeguati sforzi per resistere al potente av–
versan o.
L'Imperato re, per deciderlo a pr onunciarsi in favore della lega,
aveva mandato in Italia il Prin cipe Eugenio di Savoia Carignano (1),
che-si trovava ai servigi dell 'Impero insieirlè coll'abate Grimani; e
poco dopo, per ridurlo a una definitiva dichiarazione, promulgava
du e dipl omi, col primo dei quali concedeva - il trattamento regio,
tanto ambito, agli Amba sciatori di cas a Sabauda, e coll'altro dava
facoltà al Duca di acquistare i feudi imperiali attigui o esistenti nei
suoi Stati, in corrispettivo d'un milione di lire, da impiegarsi nella
gue rra cont ro i Turchi.
Quest a pubblicazione dei diplomi imperiali confermò Lui gi XIV
nei sos pett i già concepiti sul conto di
Vitt~rio
Amedeo fin dal giorno
(1) Euge nio, principe di Sa voia-Ca rigna no, nato a Parigi nel
1663,
era figlio
del Principe Mau rizio, Conte' di Soissons e di Olimpia Man cini, nipote del Maz–
zar ino , Privo di que lle do ti es ter ne che all a Cor te di Lui gi XIV tro vavano tanta
for tuna, era st ato destinato all o sta to eccles ias tic o mentre egli aspirava alla car–
rier a delle armi. Non esse ndo stato esaudito nelle sue ri chi este, abbandonò la
Cort e fran cese e pre se servizio presso gliAsburgo. Nelle gr andi e continue guerre
che essi ebber o coi Turchi ebbe campo di segnalarsi e di acquistare ad uno ad
uno i vari gradi militari fino a di ventar coma nda nte supremo dell'esercito
imperi al e.