

Torino eroica
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Catinat mandati in dono al Re di Francia, e questi li condannò al
remo; ben quattrocento famiglie poterono emigrare.
In tal modo rimasero quelle ridenti vallate, squallide e deserte.
Gli esuli tentarono
.pi ù
volte ricuperare le loro terre, ma ogni
tentativo fallì. Nel
1689,
circa novecento Valdesi, guidati da Enrico
Arnaud, soldato e ministro del culto, raccoltisi nel paese di Vaud,
entrarono nella Savoia, e trovatala sguernita di truppe, discesero
fino a Susa.
ViLtorio Amedeo
.mand ò
loro contro alcune milizie, che furono
respinte; nè sorte migliore incontrò un distaccamento francese.
Allora, per tacitare la Corte di Versailles, che accusava di conni–
venza cogli eretici la Corte Piemontese, il Duca spedì contro di essi
il Marchese di Parella; ma, scoppiata poco dopo la guerra con la
Francia, lasciò tranquilli i valligiani,
li
rifornì di quanto abbiso–
gnavano, permettendo che professassero . liberamente il loro culto.
D'allora in poi non trovò sudditi più fedeli di loro, nè meglio disposti
a sostenerlo in tutte le circostanze.
3. - Luigi XIV (fig. 84), dopo di aver condotto la Francia ad una
grande prosperità economica, aveva disegnato di conquistarle la pre–
ponderanza politica in Europa. Perciò nel
1665,
alla morte di Filippo IV
di Spagna, col pretesto che non ' ancora gli era stata pagata la dote
della moglie, pretese che in favore di costei si devolvesse la succes–
sione dei possessi spagnoli nei Paesi Bassi, donde una guerra che
durò tre anni e per la quale, nel trattato di Aquisgrana, dodici piazze
forti fiamminghe passarono sotto
il
dominio francese
(1668).
Alcuni anni dopo, profittando di lotte intestine che laceravano
l'Olanda, ne tentò la conquista
(1668);
eppoi, non riuscendo nel suo
intento, con la pace di Nimega
(1668),
potè aggiungere alla sua corona
la Franca Contea e alcune aitre città.
Non contento ancora di tanti successi, per mezzo delle cosiddette
Camere di Riunione,
assemblee di notabili, cui spettava il compito di
sentenziare quali erano le terre dipendenti dai Vescovati dell' Alsazia
e della Franca Contea, potè ottenere altre venti città, fra le quali
Strasburgo, che ben presto diventava il più formidabile baluardo fran–
cese verso il Reno.
Stanche di queste prepotenze, cui s'aggiunse, nel
1684,
il bombar–
damento di Genova, che s'era ricusata di sottostare alle ingiuste
pretensioni di Francia, Spagna, Olanda, Svezia, Impero, strinsero una
lega ad Augusta
(1686),
cui aderirono ben presto Inghilterra e Savoia.