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338

. Capitolo VI.

calamitosi della Reggenza, riebbero con la libertà, onori e favori dal

Duca, quando prese a governare direttamente lo Stato.

Sventato

il

pericolo, credeva Maria Giovanna di Nemours nel pros–

simo trionfo del suo disegno e attendeva con trepida speranza che

la flotta portoghese, comandata dal Marchese di Cadoval, affrettasse

il

suo approdo a Nizza, per imbarcarvi 'lo sposo. Nel paese tut–

tavia

serpeggiava

il '

malumore e correvano voci di proteste e di

ribellioni; e

il

Principe non si peritava di ' dichiarare che . non

sarebbe partito.

La madre non faceva caso delle proteste del figlio; ella sapeva

che, dominato com'era dalla soggezione materna, avrebbe finito per

obbedire.

Giunse frattanto la flotta portoghese, nella primavera del 1682, a

Nizza, proprio quando il Principe cadeva ammalato di

febbre terzana,

malattia provvidenziale, se altra ve ne fu mai, che impedì la rovina

di un regno.

.

I medici tosto interrogati si mostrarono perplessi: il primo medico .

di Corte fece una relazione un po' inquietante sullo stato dell'am–

malato; relazione che per mezzo del Cadoval fu spedita a Lisbona.

I pronostici del medico spaventarono la Corte di Lisbona

~

Può darsi.

Forse i Reali di Portogallo seppero che il Principe si acconciava di

contraggenio a quelle nozze e . ne trassero poco lieti auspici per la

futura sorte della loro figliuola. Certo è che

il

Marchese di Cadoval

ricevette l'ordine di tornare a Lisbona con o senza il Principe ·Vit–

torio, e la parola data venne restituita.

Cotesta soluzione ridonò subito la salute al Duca di Savoia; onde

gli storici con mirabile accordo questa volta affermano che la ma–

lattia fosse tutta una commedia più o meno bene recitata.

Il Carutti, più circospetto, così si esprime:

«

Quanto alla sua

malattia non è ben chiaro se fosse ad arte infinta o se vera fosse.

Non è improbabile che

il

turbamento dell'animo, i conforti degli

amici, l'aver aderito ai loro divisamenti e l'ondeggiare fra diversi .

timori e speranze, alterassero la sua salute e che poscia della ma–

lattia si servisse come di ottimo pretesto per svilupparsi da un nodo

che non gli bastava l'animo di troncare a viso aperto

»:

Sciolto il matrimoriio coll'Infanta di Portogallo, ritornato il Prin–

cipe nella primiera salute, dopo lunga dimora a Moncalieri, 1'11 gen-

naio 1685, rientrava a Torino.

.

I Torinesi salutarono 'con acclamazioni festose e significative il

ritorno del loro Sovrano, che si credeva sfuggito ad un doppio peri-