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Torino eroica

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di prolungare indefinitamente la reggenza, poichè , sposando la cug ina

Isabella, Vittorio avrebbe dovuto stabilirsi nel Portogallo, assuefarsi

agli usi di quel pae se, lasciando nelle mani di lei le redini dello Stato.

Ella però aveva

-fatto

male i suoi conti: avvezza a comandare,

. non si era curata della pubblica opinione, e diciamolo pure, degli

interessi vitali del Paese ;

ond' è

che quando il contratto nuz iale da

lei segretamente conchiuso, fu noto, si levò da ogni terra del Pie–

monte . un grido di protesta e di riprovazione. 11 Pop olo rec lamava

per

il suo Principe, mentre gli uomini di maggior conto e i grandi

Consiglieri della Corona si dichiararono avversi ad un matrimonio

come quello, che avrebbe segnato il decadimento della Nazione e pre–

parato l'asservimento del Piemonte a una Cort e straniera.

Tutto ciò non isfuggiva all'ingordigia di Luigi XIV, che non la–

sciava intenlato nessun mezzo e lusinga e consiglio, perchè si cele–

brassero quelle nozze. Egli sperava che ne deri verebbero agitazion i

e sommosse in

Piemonte~

pretesto per un int ervento francese e

motivo di una facile occupazione.

Infatti, non app ena seppe che una parte della nobiltà torinese

tentava opporsi alla partenza del Principe, rinforzò il presidio di

Pinerolo, minacciando, ove fosse stato necessario, d'inv adere le terr e

piemontesi: la tesi di Madama Real e, doveva, secondo i desideri di

Francia, trionfare.

In tanto frangente, alcuni gentil uomini, cui erano noti i man eggi e

le pressioni di ogni genere messe in pratica per piegare il Principe

a qu elle nozz e, si recarono presso di lui e lo esortarono a non ab–

bandonare

il

paese. Un atto simil e equivaleva ad una dedizione dello

Stato, ed era lesivo della dignità e della indipendenza della Casa di

Savoia. Conveniva resistere a ogni costo, anche ordinando l'arresto

della madre, che si mostrava dimentica di ogni suo dovere e.insieme

dei

superiori interessi del Piemonte.

Si arrese Vittorio Amedeo , e per quanto a malin cuore e con le

lacrime agli occhi, firm ò l'ordine di arresto della madre. Ma la trama

venne scoperta, e Vittorio Amedeo fu obbli gato a segnare la condanna

di .coloro che avevano osato farsi consiglieri della sua libertà.

Scriviamo in queste pagine i nomi di questi benemeriti cittadini,

che scontarono con la prigionia e con l'esilio

il

loro amore alla

patria.

Essi furono: il Marchese di Parella, il Marchese di Pianezza e

il

Conte . Provana. Il primo riu scì a sottrarsi all'arresto con la fuga:

gli altri due furono rinchiusi in carcere. Tutti e tr e, trascor si i tempi

22 - BRAOAONOLO 6 B ETT AZZI,

Torino nella storia del Piemonte e d' Italia,

voI.

I I.