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Capito lo VI.
guel'fa nel cuore della Francia. Dissentiva da tutti costoro Vittorio
Amedeo il cui disegno guerresco
era
quello di aver Pinerolo, dove
i Francesi si era no fort emente pre sidiati.
Vedute così disparate condussero al peggiore dei partiti: quello
di divid er le forze, dirigendole vers o gli obiettivi vagheggiati; e così
un eserc ito cingeva d'assedio Casal e, un secondo marciava su Pine–
rolo, mentre il restante de lle truppe alleat e, agli ordini del Duca e
del Principe Eugenio invadeva il Delfinato. Ott ennero sulle prim e le .
milizie Sabaude .in Francia qualche pro spero successo, occupando
Guillestre; ma col rid est arsi del sentimento nazionale specialmente
per l'appassion ata eloquenza di niad ami gella De la Tour du Pin, i
Francesi investirono vigoro samente gli Alleati, costr ingendoli a una
ritirata. disastrosa. IL generale Vauban, per impedire una nuova inva–
sione, mosse sollecitamente verso la fronti era delle Alpi marittime.
La campagna di Francia poteva considerarsi per
.i
Piemontesi com–
.piutamentefallita.
Vedendo tuttavia Lui gi XIV che la guerm, per quanto vittoriosa
anche in altri campi per lui, era sommamente dannosa per il paese,
desiderava gli si presentasse un'occasione per concludere la pace o
-per
rompere l'alleanza st rett a ai
'suoi
danni.
Nòn meno di lu i desiderava anche il Duca la fine delle ostilità ;
gli Alleati non gli avevano dato gli aiuti che sperava, e il Pi emonte
era tutto una l'ovina. Divisa va pertanto di .conclude re col nemi co un
accordo, pel qual e l'Italia fosse conside rata come terreno neutrale ;
ma le eondizioniuhe poneva il Re di Francia era no così um ilianti
per il Pi emonte che il Duca non credette nemmeno farne argomento
d i discussione o di trattative.
Sul finir e del 1692, per opera del Cont e Tessè, govern atore di
P inerolo, .furono ripresi i negoziati col Re,
il
quale consentiva alla
restituzione della Savoia e di Monmeliano e prometteva di sgombra re
Grenoble alla fine della guerra. Restituirebb e Su sa, quando fosse
concluso il nuovo accordo col Piemonte, e Nizza e Villafranca
insieme coi loro territori sarebbero sgombrati alla conclusione della
pace generale. Nello stesso tempo Casale verrebbe consegnata a uno
Stato neutrale, eppoi rimessa a chi, in forza del trattato, sarebbe
attribuita. A compensare le spe se di guerra, la Francia si obblighe–
rebbe a pagare al Duca 200.000 scudi per quattro anni.
Qualora la guerra fosse durata
in
Italia, an che dopo la stipula–
zione del trattato, le truppe del Duca si congiungerebbero con quell e
del Re , per cos t ringere gli Alleati a risp ettare la neutralità del Pi e-