Table of Contents Table of Contents
Previous Page  15 / 300 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 15 / 300 Next Page
Page Background

lIIaria Cristina e Carlo Emanu ele TI

303

Il contegno arrogante e sconvenient e del Nunzio spiaceva al

Duca; ma quando quegli osò opporsi al Vescovo di Scalea, Onofrio

Dal Verme, invitato a Torino, Vittorio Amedeo ar se di sdegno e lo

fece richiamare a Roma. Il Duca aveva voluto che il Dal Verme

venisse a Torino per averne spiegazioni intorno al testamento del

fratello Filiberto, Vicerè di Sicilia, testam ento , che per esse re tutto

a favore degli Spagnoli, si aveva ragione di credere car pito o con

violenza o con frod e ed inganno.

L'intrigante prelato, sia per favorire gli Spagnoli, sia per ragioni

personali, messosi d'accordo col comm. Pa sero ta nto brigò, finchè

il

Dal Verme venne richiamato. Si oppose

il

Principe a questo atto di

prepotenza, nè si arrese agli uffici del nuovo Nunzio, mon signor

Caffarelli, neppure quando il Papa, per aver ragione dello st rano

conflitto, scomunicò il Dal Verme. Ordinò il Duca a un frat e di

assolvere

il

Vescovo inno cente dal vin colo della scomunica, e quando

venne a morte, volle si celebrassero in suffrag io dell'anima sua

esequie solenni.

Sorgente di continui litigi erano le immunità reali del clero, il

quale pretendeva che non più i soli beni degli antichi conventi e

delle chiese, ma tutti i beni a qualunque titolo posseduti, e non solo

dai preti, ma da chiunque ne vesti sse l'abito e avesse gli ordini

minori, fossero esenti da impo st e. E la cosa app ar iva tanto più grave

ed ingiu sta, in quantochè molti per sottrarre i beni propri alle im–

poste, con

finte

alienazioni e cessioni agli eccles ias tici, o col vestir

da preti i figli cadetti, intitolando loro i beni

allodia li,

t

1'0

vavano il

modo di eluder la legge, che si rifaceva sugli altri proprietari , poichè

il fisco pretendeva riscuotere da ogni Comune la somma pattuita.

. Di qui le recriminazioni di coloro che dovevano pagare per gli

altri, le difficoltà che incontrava il fisco nel riscuot ere, e la impossi–

bilità di crescere gli aggravi, quando lo Stato si fosse trovato nella

necessità di doverlo fare.

Aveva proposto Vittorio Amedeo I un equo temperamento a par–

tire dal 1562, anno nel quale era stato istituito il

Tasso

e il

Registro.

Propose che tutti i patrimoni costitu iti agli ecclesias tici, purchè

questi fossero investiti del suddiaconato e addetti a una chiesa, andas–

sero immuni da ogni altra imposta all'infuori di qu ella del

Tasso.

Una

tale proposta, che pur costituiva un privilegio vero e proprio a favor e

degli ecclesiastici, non venne da costoro accolta, e allora fu necessità

sottoporre la questione alla

Camera dei Conti.

Sentenziò qu esto con–

sesso che il Clero era tenuto ai carich i ordinari per i beni famili ari