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lIIaria Cristina e Carlo Emanuele II

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Terminate le guerre, diminuirono le spese e con esse an che le mi–

serie de i popoli, ad alleviar le quali, specie negli ultim i 12 anni, volse

l'animo e la mente Carlo Emanuele 11, seguendo i consigli del Pianezza,

che si era ridotto a vivere nel cenobio di S. Pancrazio in Pianezza,

e accogliendo le proposte di Giambattista Truchi, che l'ambasciatore

veneziano Bal egno, con manifesta esagerazione, paragonò al Colbert.

Il Truchi (1), che per vari anni resse l'amminist razione delle finanze ,

persuase il Duca

«

a toccare il polso a molti che smoderatamente si

erano impinguati

» ,

a revocare al demanio le rendit e alienate, a so–

spendere

i

privilegi ed esenz ioni, che, in fatto di pagamento d'im–

poste, avevano alcune città della Savoia. Si pagarono così moltissimi

debiti, i lasciti della Duchessa madre, le spese della guerra cont ro i

Valdesi e le spese militari contro Ginevra e i cantoni svizzeri. Si

migliorarono le fortifi cazioni, si diminuirono gli int eressi e si pr e–

scrissero norme sicure al

Controllore generale delle finanze,

destinato

a sorvegliare e contenere il maneggio del pubblico denaro.

13. -

Le lunghe guerre delle quali abbiamo narrato le vicende

avevano disertato le campagne : Francesi e Spagnoli, Madamisti e

Principisti avevano fatto a gara in quest'opera nefasta di distruzione

e di rapina; sicchè le popolazioni dalle fertili pianure piemontesi,

dove la guerra aveva imperversato con la furia di un uragano senza

fine, abbandonate le loro case e le loro terre, si erano ritirate sulle

mon tagne, dove conducevano vita di miserie e di stenti infiniti.

Il Governo non cessava di emanar bandi e ord ini, perché i conta–

dini tornassero ai loro campi , ma nes suno ubbidiva o accoglieva l'in–

vito, perchè mancava ogni guarentigia di sicur ezza alle persone e

alle loro cose; ond'è che, dop o la guerra, la popolazione delle terre

di Piemonte si trovò naturalmente diminuita. Cuneo, che prima della

guerra, aveva 11.000 abitanti, alla fine delle ostilità ne contava sol–

tanto 8000; Settimo da 800 anime discese a 90; Volpiano di 1000 abi–

tanti che aveva, ne annoverò, dopo la gue rra, soltanto 250.

Lo stesso dicasi di Lagnasco, di Casalborgone, di Lanzo e d'altri

luoghi, nei quali tutti insieme con la popolazione diminuì il numero

dei capi di bestiame e quello delle giornate di terreno coltivate.

(1)

Di

lui cantò l'Arnaldo:

Era perla nascos ta

il

tuo valore

Ma

il

Sovran gioiellier di mezzo all'acque

Alzoll a e fe' che più ge ntil rinacque,

. La legò in oro, e se la strinse al core.