

Maria Cristina e Carlo Emanu ele II
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La prima idea di amplificare la città, Carlo Emanuele Il la mani–
festò n el 1668, volendo provvedere, come disse in un Consiglio dei
più assennati person aggi « a far luogo al popolo cresc iuto in modo
da non pot er più capire nella .cerchia att uale; nobilitare la capitale
coll'istituzione di accademie, collegi di nobili e pubblici alberghi per
l'esercizio delle virtù ad effetto di attirarvi artefici, negozianti e ban–
chieri e altri virtuosi, e renderla citt à insigne e comoda, come post a
al principio dell' Italia, ed uno dei più avvantaggiosi passaggi di
qu anti provengono da Francia, fatt a forte di
p i ù
con la fond azione
di nuove mura a seconda delle vere regole militari
» .
Fig. 71. - Torino nel 1680.
Finita la guerra civile, cominciò per Torino l'opera di risanamento
.e di ampliazione, che doveva conferirle l'aspetto e la gra ndiosità di \
una Capitale. Furono demolite vecchie mura e case decrepit e per
dar luogo a quella via, che con vari nomi , move dal Po e giunge a
Porta Susa, e pr esso a poco nello stess o tempo venne tr acciata via \,
Po ampia e fiancheggiata da portici unifo rmi e spaziosi che term i–
navano nell' attuale piazza Vittorio Emanuele I (fig. 72), ch iusa dal
bastione di Porta Eridana (fig. 73) .che metteva sul fiume.
Lunghe e diritte quell e prime strade, su cui pro spett avano edifizi
regolari e simmetrici, davano alla Città quel carattere, che venne poi
conserva to e conserva tutto ra di decenza e di grandiosità, nelle vie
e nelle piazze , dove la vita si s volge agevole e senza intoppi.