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Capitolo V.
torio Amedeo
J
e Cristina di Francia vi facessero dimora, in occa–
sione delle fest e nuziali che Torino fece in loro onore.
Madama Reale s'innamorò della vaghezza del luogo, e fin dal 1633
volle si inizi asse l'opera' del nuovo edifizio.
Monsigno r Francesco Agostino Della Chiesa lo dice
e.
parto del
raro ingegno del conte Carlo Caeieilamon ie
» ;
ma la costruzione non
corrisponde per nulla allo stile di quell'architetto; onde possiamo
di re col Vico che il disegno sia venuto di Francia e appartenga pro–
babilmente al Manzera, insigne architetto del tempo (1).
Dal can to suo il compian to Ri ccardo Brayda scriveva :
«
Il castello
del Valentino fra le cos t ru zioni che esistono in Piemonte, può, arti–
st icamente parlando, ritenersi come \Ina delle più belle. E quantunque
improntata al ca rattere dei cas telli e palazzi di Francia, per secon–
dar e for se la volontà di chi la ordinava, la cos tr uzione ricorda per–
fettamente ne' suoi particolari gli artisti itali ani che la eseguirono
» .
Diviso in tr e corpi di fabbrica, nella patte che guarda la Città, il
cas te llo è costruzione di singola re leggiadria e
maestosità
ad un
tempo, in qu ella sua forma caratterist ica di un vas to cortile, formato
dal corpo prin cipal e del palazzo e dai due fabbricati laterali, di una
perfetta armoni a a rchitett onica fra di loro.
Il cas tello ha le sale riccamente 'orna te e dipinte dal Cas ella ,
dal
Solaro, dal Carlone, dal Sacchi, che insieme con le divinità e gli eroi
classici vi celebrarono i Principi Sab audi con ricchezza di paneggia–
menti e vivezza di color ito.
Qui nulla di tetro: non torri merlate, non ponti levatoi, non fos–
sa ti e muraglioni, non t ra bocchetti o sotterrane i come quello che la
fantasia popolare attribuì a quella
«
Circe mal efica
»
per disfarsi
degli ama nti di cui era sazia .
Mai la tradizione s'
è
trovata in ma ggiore contrasto con la realtà.
«
Quì dove
il
Re dei fiumi fatto mansueto riposa, Maria Cristina
« dedica-va la tranquilla dimora agli ozi regali del figlio l'anno paci–
« ficaio
MDOLX ».
Questa l'iscrizione di Emanuele Tesauro, tra
sportata dall 'aurea
latinit à
nel nostro idioma, che rispecchia esatta–
mente
il
gene re di vita che là si conduceva.
Amante dell e cose nuove, riavutasi dai travagli della guerra civile
volle Maria Cristina edifica re, nei colli che prospettano
il
Valentino,
(1) Sopra intende nte ai lavori , col titolo di governatore, fu Antonio Bobba.
I!
nome di
lTalelltillo
pa re sia deriva to da un'antica chiesa, dedi cata a qu esto
sa nto, che sorgeva in mezzo ad alcuni caseggiati sulle rive del Po.