

!Ilaria Cristina e Carlo ' Emanuele II
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una ' deliziosa dimora, ,là dove, fin dal 1622, possedeva una villetta,
già ampliata con la compera di una casa di campagna che
lì
presso
sorgeva, di proprietà del conte Lodovico T'esauro, lettore di leggi
nell'Università di Torino.
F ig. 74. - Il primitivo disegno de l caste llo del Vale ntino.
Ri spianato il poggio per aver largo spazio a fondar vi la fabbri ca
e piantar viali e giardini e pergolati, su disegni del padre Andrea
Costaguta, carmelitano scalzo del Convento di Santa Teresa, suo teo–
logo e consigliere, innalzò un grandioso edificio (1648) oggi, scom–
parso quasi del tutto, di cui ci rimangono alcun i disegni che van no
uniti ' alla preziosissima opera di Filindo
il
Costan te.
Il palazzo, condotto a termine nel 1653, aveva tr e piani: l'inferiore,
destinato a stanza de ' cavalieri; il superiore, abita to da lle dame; quel
di mezzo, o nobile, riserbato a Madama Reale, composto di 12 stanze
di bella proporzione, che un gran salone divideva in quattro appar–
tamenti.
Decoravano ,
il
salone parecchi dipinti a fresco in cui gli avveni–
menti principali della vita di Madama Reale erano ·ritr att i.
,
21 - B RAGAGNOLO
o
BRTTAZZI,
Torino nella storia del Piemonte e d'Italia,
voI.
II.